27/07/2017 di Redazione

Impianto da 10 miliardi per Foxconn negli Usa, Apple resta fuori

Il colosso taiwanese ha annunciato insieme a Donald Trump la costruzione di una fabbrica in Wisconsin: verrà completata nel 2020 e darà lavoro inizialmente ad almeno tremila persone. Verranno prodotti schermi Lcd per Sharp, controllata da Foxconn. Al mome

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Foxconn, il più grande produttore di componenti elettronici su commissione, ha annunciato la costruzione di un nuovo impianto manifatturiero nel Wisconsin, negli Usa. La fabbrica, frutto di dieci miliardi di dollari di investimenti e estesa su circa duemila metri quadri, produrrà schermi Lcd e inizialmente impiegherà almeno tremila persone per arrivare secondo i piani a 13mila dipendenti. L’annuncio ufficiale è stata dato in tandem dal numero uno di Foxconn, Terry Gou, e dal presidente Donald Trump. L’impianto dovrebbe entrare a pieno regime nel 2020 e inizialmente produrrà display esclusivamente per Sharp, società giapponese controllata al 66 per cento proprio dal colosso taiwanese e il cui mercato principale sono gli Stati Uniti. Tutti si aspettavano però una mossa in favore di Apple, uno dei principali clienti di Foxconn.

Ma così non è stato. Non è quindi chiaro se l’annuncio di poche ore fa di Trump, tramite intervista al Wall Street Journal, relativo alla promessa di Tim Cook sulla costruzione di “tre nuovi bellissimi impianti” sia in qualche modo riconducibile al progetto di Foxconn, che ha il solo merito di fornire componenti ad Apple. L’iniziativa del gruppo taiwanese, comunque, rappresenta un’indubbia vittoria per l’inquilino della Casa Bianca, che ha più volte ripetuto di voler rilanciare il manifatturiero a stelle e strisce. Senza però approdare, almeno fino ad oggi, a qualcosa di concreto.

Il primo investimento effettuato da Foxconn nel Wisconsin, dovuto forse in buona parte anche a incentivi fiscali e alla deregulation promossa da Trump, in futuro potrebbe spianare la strada ad altri progetti in diversi Stati, fra cui Indiana, Illinois e Michigan e più in generale nell’area industriale del Midwest, la più colpita in questi lunghi anni di crisi economica e rivelatasi poi fondamentale per la vittoria del magnate.

Già in passato l’azienda aveva promesso investimenti sul suolo americano, ma alle parole non erano mai seguiti i fatti. Si dovrà vedere in futuro se lo stabilimento del Wisconsin, o quelli che potrebbero seguire, potrà fornire componenti anche ad Apple. Al momento la Mela possiede una fabbrica in Texas, dove produce l’ormai datato Mac Pro, ma qualche mese fa ha annunciato la creazione di un fondo da un miliardo di dollari per promuovere il manifatturiero a stelle e strisce. L’eventuale sinergia locale con Foxconn potrebbe quindi portare alla costruzione di nuove linee di produzione. Ma queste per ora sono soltanto speculazioni.

 

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