17/02/2012 di Redazione

Incognita ultrabook: solo una questione di prezzo?

Costano troppo e non hanno elementi distintivi. Questa l’accusa che grava in capo alla nuova categoria di computer portatili. Per ora il boom è rimandato: nel 2012 impatteranno solo sul 20% delle vendite totali di notebook e gli europei, secondo i dati ra

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Lo dicono tutti, e a ragion veduta: quest’anno sarà l’anno degli ultrabook (oltre che dei tablet). L’ultima edizione del Consumer Electronics Show è stata in tal senso sintomatica e ha dato un chiaro segnale circa le prospettive dell’industria dei computer.

A Las Vegas sono sfilati in passerella molte delle novità - a firma delle varie Acer, Asus, Lenovo e via dicendo – che vedremo invadere il mercato nei prossimi mesi.

Se Intel, che ha fortemente voluto questa “nuova” categoria di portatili, ha sicuramente fatto un ottimo lavoro (spalla a spalla con i produttori) dal punto di vista progettuale ed ingegneristico – gli ultrabook sono belli da vedere e vantano in molti casi anche ragguardevoli specifiche tecniche, oltre che parametri molto interessanti in fatto di efficienza energetica – rimangono allo stato attuale vari dubbi sulla reale valenza di questi prodotti in ottica mercato. E le perplessità sono sostanzialmente legate al fattore economico, al prezzo di vendita insomma.

La maggior parte dei modelli visti finora in commercio non sono scesi infatti sotto la soglia dei 1000 dollari/1000 euro, un costo giudicato essere eccessivo per prodotti inferiori sotto il profilo prestazionale (processore, grafica) ai classici notebook e che si scontrano inevitabilmente con la presenza dei tablet. Device diversi fin che vogliamo ma oggi ancora molto più a buon mercato.

La speranza – per gli utenti e soprattutto per i vendor di Pc – è che si rivelino esatte le stime degli addetti ai lavori, che predicono per gli ultrabook un taglio dei listini nell’ordine del 20-30% già a partire dal mese prossimo. In concomitanza, fanno notare i bene informati, con il lancio della nuova piattaforma Ivy Bridge di Intel, che “obbligherà” necessarie revisioni al ribasso dei prezzi dei modelli già a scaffale dando un robusto impulso alla domanda dei nuovi ultraportatili.  

C’è però un partito di esperti del settore poco convinto della valenza degli ultrabook e ne predice un futuro prossimo poco incoraggiante. Mark Moskowitz, analista di JP Morgan, è per esempio dell’idea che non se ne venderanno abbastanza per risollevare le vendite fiacche di computer anche perché non hanno caratteristiche distintive che li facciano emergere rispetto ai molto più convenienti netbook.

In poche parole gli ultrabook costano troppo per le capacità che offrono e non avranno quindi il successo sperato. Siamo di fronte a un’opinione troppo Apple (iPad) oriented? Può darsi. Ma le attuali difficoltà degli ultrabook nel fare breccia fra i consumatori sono un dato di fatto.

Prendiamo ad esempio le proiezioni di vendita che Digitimes ha recentemente pubblicato citando come fonte i produttori di componenti taiwanesi. Gli ultrabook, su scala globale, arriveranno al massimo a coprire il 20% delle vendite totali di computer portatili e non il 40% come a suo tempo predetto.

In Europa, in particolare, l’utenza sembra essere più attratta dai notebook con schermo da 15 pollici o superiori, che continueranno ad essere la fascia di prodotto più venduta, con una quota stimata fra il 40 e il 45%.

La questione lascia quindi aperti diversi interrogativi. Il primo: l’avvento annunciato dei form factor da 14 pollici (i Samsung Serie 5 e gli Envy 14 Spectre di HP per esempio) darà agli ultrabook una maggiore rilevanza nei cataloghi dei vendor e sugli scaffali dei punti vendita? Il secondo: il design, sicuramente un pregio di questa categoria (e di fatto il plus su cui Apple ha costruito le fortune del suo MacBook Air), saprà ovviare (in termini di appeal commerciale) all’evidente gap prestazionale che gli ultrabook pagano ai più potenti notebook?

Il terzo: in una situazione di recessione dei consumi e quindi di minori budget dedicati ai dispositivi hi-tech, gli ultrabook sapranno essere appetibili al cospetto di tablet e smartphone?

Domande a cui si potrebbe rispondere tornando al punto di partenza: se, come è lecito aspettarsi, gli ultrabook scenderanno a livelli di prezzo più abbordabili (600 o 700 dollari/euro al pubblico) le vendite di questi prodotti saliranno esponenzialmente. Il punto è quando. Il mese prossimo o solo per la fine del 2012?

Nel frattempo c’è solo da fare attenzione alle new entry più attese sul mercato fra la primavera e l’autunno Oltre ai già citati modelli di HP e Samsung (che ha appena tolto i velli alla Serie 9, ultrasottili di elevata fattura con a bordo chip Intel Core i7 e candidati al ruolo di anti MacBook Air, di cui tutti aspettano la versione da 15 pollici) sono da marcare stretti (soprattutto alla voce prezzi) i Dell XPS 13, gli Acer Aspire S5 e le novità in cantiere in casa Asus, Lenovo e Toshiba.

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