18/12/2015 di Redazione

Infrastrutture sotto pressione? Ecco che cosa succederà nel 2016

L’accelerazione del cloud computing, nuove interfacce, l’utilizzo combinato di più dispositivi, il tasto dolente dell’availability, disaster recovery inteso come servizio: Veeam lancia alcune riflessioni e previsioni sulle tendenze che nei prossimi mesi a

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Dev’essere disponibile, sempre, ma anche pronta a reagire agli imprevisti e capace di adattarsi alle necessità del momento: così potremmo descrivere l’infrastruttura informatica che è nei sogni di ogni azienda. E che sempre più deve diventare una realtà, a fronte delle tendenze di cui ogni giorno parliamo, come la crescita esponenziale dei dati, l’avanzata del cloud computing e la moltiplicazione degli endpoint che si collegano alle reti aziendali. Queste tendenze proseguiranno anche nel 2016 e avranno un sicuro impatto sull’identikit e sulla gestione delle infrastrutture It delle aziende.

Eccole. illustrate da  Albert Zammar, country manager di Veeam Software in Italia.

 

 

La criticità dell’availability
Nel 2016, l’Internet of Things renderà sempre più indispensabile l’esigenza della disponibilità dei dati. La crescita di device mobili connessi dimostra che ormai la soglia di tolleranza dei tempi di inattività si è azzerata. Tutte le imprese, da quelle b2c ai fornitori di servizi mobile e a quelle quotate in borsa, stanno diventando sempre più consapevoli del fatto che non possono più permettersi l’interruzione di servizio. Anche un breve blackout di poche ore causerà disagi a tutti coloro che sono coinvolti nell’azienda e, cosa ancora più importante, provocherà la perdita di denaro, di dati, della credibilità nei confronti dei partner e dei clienti e della loro fedeltà, arrecando un potenziale danno alla fiducia degli investitori e dei consumatori finali.

Poiché l’Internet of Things è in piena diffusione, il costo potenziale delle interruzioni di servizio è destinato ad aumentare. Minimizzare il downtime e la perdita di dati riveste quindi un’importanza critica per la salute generale delle aziende e per assicurare la soddisfazione del cliente. Inoltre, dal momento che esiste una maggiore quantità di dati e servizi sia on premise sia nel cloud, le imprese nel 2016 dovranno prevedere delle strategie per gestire il backup dei loro dati, per proteggerli e ripristinarli su tutti i fronti.

 

Il legacy non deve soffocare l’innovazione
Il settore ha registrato una crescita significativa delle capacità di infrastruttura e dei modelli di delivery, ma molte aziende non hanno modernizzato le loro applicazioni allineandole alla velocità con cui si evolvono le tecnologie che ruotano attorno ad applicazioni legacy. Nel corso del prossimo anno le imprese correggeranno il tiro, adottando la nuova generazione di tecnologie che consentiranno loro di tenere il passo con la concorrenza.
Ci sono chiari vantaggi nell’utilizzo delle infrastrutture e delle tecnologie per le applicazioni più recenti, ma in passato ci sono stati alcuni ostacoli. Per esempio, l’attuale staff potrebbe opporre resistenza alla modernizzazione; oppure le applicazioni legacy potrebbero essere percepite come “sempre necessarie”.

Oggi esistono tecniche per modernizzare quasi ogni applicazione, e per quanto concerne quelle legacy che devono essere conservate a fini di archiviazione ci si può avvalere di tecnologie infrastrutturali in grado di mantenere online i sistemi operativi e e applicazioni ormai obsoleti. Questa migrazione verso la prossima generazione di applicazioni non sarà facile per alcune aziende, ma varrà la pena di portarla avanti fino in fondo. Le imprese noteranno nuovi benefici da una prospettiva It, ma avranno anche un’opportunità unica di rivalutare il loro business. Allontanarsi da questi sistemi obsoleti permetterà loro di offrire nuovi servizi che incontrino le esigenze di una forza lavoro e dei clienti “always on”.

I Big Data sembreranno restringersi
Controllare e capitalizzare i Big data rimarrà non solo un’attività di importanza critica per le imprese, ma, dal momento che il costo per lo storage continua a calare, diventerà la regola nel 2016. I Big Data perderanno la loro etichetta “Big” e verranno visti semplicemente come dati da sfruttare efficacemente per i clienti, i partner e i dipendenti. Le imprese saranno in grado di concentrarsi sempre di più sulle interfacce e sulle connessioni fra utenti e dati, innalzando l’importanza della disponibilità di servizi di delivery.

 

 

Ci si aspetta che nel 2016 cresca l’adozione della realtà virtuale (Oculus, Microsoft Hololens), di interfacce basate sul movimento, di riconoscimento vocale e di stampa 3D come mezzo di produzione. Anche l’interfaccia It sta cambiando: a fronte di una crescita esponenziale dei dati, le tradizionali tecniche di gestione degli stessi non sono più applicabili. L’interfaccia operativa si concentrerà sempre più sull’automazione e sulla gestione del ciclo vitale dei dati per assicurare che i dati giusti siano nelle mani della persona giusta al momento giusto.

L’emergenza del Disaster Recovery-as-a-Service (DRaaS)
Poiché le infrastrutture basate sul cloud continuano a diventare lo standard di fatto per le imprese, stiamo osservando nuove offerte di servizi crescere in popolarità e in quote di mercato. Per esempio, molte aziende stanno implementando in misura crescente una “Security-as-a-Service” basata sul cloud per contrastare gli attacchi e assicurare la continuità del loro business. Veeam prevede che il Disaster Recovery-as-a-Service sarà un fattore di svolta nel 2016, dal momento che consentirà alle aziende di incontrare e superare le aspettative di clienti e dipendenti riguardo all’availability. Poiché le imprese collocano l’It e l’availability al centro delle loro operazioni, ci aspettiamo di vedere Service Level Agreement con tempi di backup e recupero garantiti diventare lo standard per le aziende moderne.

 

 

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