08/03/2019 di Redazione

Innovazione a rapporto: candidature aperte per il Premio Mario Unnia

Fino al 31 maggio aziende e startup possono presentare gratuitamente la loro candidatura. Saranno selezionati i vincitori di sette categorie, in base a meriti di innovazione, valorizzazione del made in Italy e internazionalizzazione.

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La storia e la cultura imprenditoriale italiana devono molto a Mario Unnia, un po’ come ad Adriano Olivetti, e non a caso il primo è stato allievo del collaboratore del secondo e condivideva con lui i natali piemontesi (uno di Cuneo, l’altro di Ivrea). Lavorò anche con Marisa Bellisario, anche lei olivettiana e ricordata come la prima donna manager d’Italia. Oggi il nome di Unnia è ancora attuale, anche per chi non conoscesse il suo lavoro di politologo (fu allievo di Norberto Bobbio), sociologo e consulente d’impresa: a lui è titolato un concorso che, da tre anni, identifica le aziende più capaci di crescere e far crescere i propri talenti.

Sono aperte da qualche giorno e lo resteranno fino al 31 maggio le candidature per la terza edizione del “Premio Mario Unnia”, portato avanti dalla società di revisione e consulenza aziendale Bdo Italia con i partner Bper Banca, Ersel e Quaeryon e con la collaborazione di Elite - Borsa Italiana. Sette le categorie previste: “allenatore di talenti” (l’impresa che meglio ha saputo trovare e valorizzare talenti), “innovazione sostenibile” (sviluppo di prodotti o servizi che riducono l’impatto ambientale), “verso piazza Affari” (imprese con potenzialità di apertura del capitale), “impresa senza confini” (internazionalizzazione), “Dna italia” (valorizzazione del made in Italy e della produzione non delocalizzata), “investire per conoscere” (investimenti in ricerca, sviluppo e digitalizzazione), “idee e futuro” (premio speciale Marco Artiaco, dedicato a startup e Pmi innovative).

Le candidature possono essere inoltrate online sul sito www.bdo.it e la partecipazione, soggetta a requisiti, è libera e gratuita. Tra i vincitori di categoria verrà poi decretato dalla giuria il vincitore assoluto della terza edizione. Alle due precedenti hanno partecipato oltre 150 imprese, provenienti da quasi tutte le regioni italiane ma con una leggera prevalenza da Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. Nell’edizione del 2018 la maggior parte delle aziende candidate (37%) operavano nel settore manifatturiero, seguito da quello dei servizi (31%), dal food & beverage (14%), da ingegneria, hi-tech, biotecnologie, retail e utilities (3% ciascuno).

“Rispetto a dodici mesi orsono abbiamo riscontrato profondi cambiamenti: penso al rallentamento economico, alle tensioni monetarie, alle incertezze politiche a livello internazionale e alla dirompente crescita dell’impatto digitale nel fare business”, ha commentato Simone Del Bianco, managing partner di Bdo Italia. “L’edizione che si apre oggi ci confermerà quanto imprenditori e managers siano pronti a queste sfide, consapevoli che la ripresa del nostro Paese passa anche per un modo più ambizioso e audace di fare impresa”.

 

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