30/11/2016 di Redazione

Innovazione e competenze, i due ingredienti della trasformazione

I progetti di digitalizzazione e aggiornamento tecnologico devono conciliare le ragioni del business e quelle dell’innovazione. Per accompagnare le aziende in questo percorso, Canon mette a disposizione competenze tradizionali e non: dalla realizzazione d

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Innovazione e competenze vanno a braccetto: due elementi intrecciati, entrambi necessari per aiutare le aziende a vincere la sfida di restare competitive, un passo avanti rispetto alla concorrenza. La trasformazione tecnologica è il mezzo obbligato per stare al passo con l’evoluzione del mercato e creare nuove opportunità di business, ma per concretizzarla non bastano soltanto gli investimenti in nuovo hardware, software e servizi. Bisogna alimentare la conoscenza, lo sviluppo di nuove professionalità e il capitale umano, anche facendo affidamento su un aiuto esterno. Canon è tra i vendor che negli ultimi anni stanno puntando maggiormente sul valore di una consulenza e collaborazione di questo tipo. “Oggi le aziende si trovano di fronte alla sfida di coniugare innovazione e business”, commenta Giuseppe D’Amelio, information management solution & services director di Canon Italia. “La tecnologia avanza molto velocemente e sempre più il digitale sta creando nuovi modelli operativi, basati sulla convergenza fra il mondo fisico e quello digitale. Oggi però è facile essere confusi dalle mode del momento, mentre è importante focalizzarsi fin dall’inizio sulla monetizzazione dell’innovazione, ovvero sull’impatto che le innovazioni tecnologiche posso avere nelle aziende in fatto di ottimizzazione dei costi e creazione di nuove fonti di fatturato”.

Due esigenze, dunque, entrambe da soddisfare: da un lato l’evoluzione, dall’altro la salvaguardia (o, ancor meglio, il miglioramento) dei risultati di business. “Siamo coinvolti nella trasformazione verso il digitale su due livelli, sia internamente a Canon e sia esternamente con i nostri clienti”, racconta D’Amelio. “In Canon ci impegniamo a far evolvere la nostra offerta attraverso l’innovazione tecnologica e una profonda conoscenza dei processi di business di ciascun settore di mercato, con l’obiettivo di proporre ai nostri clienti soluzioni che migliorino i loro processi e permettano di cogliere le opportunità messe a disposizione dal business digitale. Opportunità che in alcuni casi possono modificare la struttura stessa della industry di riferimento”.

Ma come si affronta, nel concreto, un progetto di trasformazione? “Innanzitutto per noi è importante essere vicino al cliente al fine di conoscere le sue esigenze, le sue sfide e i suoi processi di business, che ridisegniamo al fine di ottimizzarli e innovarli,”, racconta D’Amelio. “Poi studiamo quali sono le migliori tecnologie abilitanti che possiamo offrire loro per realizzare un percorso di trasformazione che garantisca un adeguato ritorno dell’investimento. Per fare questo la metodologia che adottiamo utilizza vari strumenti tra i quali il business case, uno strumento classico ma sempre valido perché consente di prendere decisioni manageriali oggettive e senza farsi influenzare dalle ondate tecnologiche del momento”.

Un esempio di questa logica è il progetto realizzato da Canon per una importante banca, la quale intendeva sfruttare i vantaggi economici e operativi della digitalizzazione di documenti e processi. Abbandonando le vecchie procedure, basate sulla carta, la banca ha digitalizzato i propri processi sfruttando diverse tecnologie, fra cui la firma digitale remota. “Siamo partiti dall’analisi delle specifiche esigenze del cliente”, illustra il manager, “per poi personalizzare la soluzione sia in base ai processi aziendali interni, sia all’esperienza utente che si voleva creare”. Alla riduzione del consumo di carta si è affiancato un guadagno in termini di produttività ed efficienza, dato che la durata media delle procedure di attivazione dei contratti è passata da venti a cinque giorni.

Per fornire un supporto consulenziale, decisionale e operativo di questo genere, le competenze sono essenziali. Canon sta continuando ad alimentarle al suo interno con diverse collaborazioni e percorsi di aggiornamento professionale. Tra le partnership più importanti in Italia c’è quella avviata con Iiba, l’International Institute of Business Analysis, il quale ha messo a disposizione il proprio standard metodologico e le proprie linee guida. “Abbiamo intrapreso con Iiba un percorso di certificazione dei nostri business consultant”, racconta il manager italiano, “e ci confrontiamo con loro attraverso workshop ed eventi, che ci permettono di continuare a sviluppare le nostre metodologie”.

 

 

Le competenze che Canon coltiva e fa crescere sono di diverso tipo. Quelle verticali, relative a un settore di mercato, innanzitutto. “Con noi lavorano esperti di settori come quello bancario, manifatturiero, delle telecomunicazioni e retail”, precisa D’Amelio, “Questi esperti hanno ben presenti le problematiche e le necessità peculiari dei clienti di ciascuna industry, e dunque più facilmente riescono a coniugare queste esigenze con le tecnologie disponibili”. Una seconda categoria di competenze è relativa alle tecnologie, in particolare a quelle di più recente adozione che – come il riconoscimento biometrico nei processi di firma digitale remota, per fare un esempio – rendono possibile l’adozione di nuovi modelli operativi.

In terzo luogo, è importante garantire al cliente una completa conoscenza delle normative vigenti, per esempio quelle che definiscono il corretto trattamento dei dati: solo così si ha la garanzia di realizzare progetti e soluzioni in regola con la compliance. “Assieme alle competenze professionali”, aggiunge D’Amelio, “non vanno dimenticati i cosiddetti soft skill, di fondamentale importanza per applicare le metodologie e gli strumenti professionali prima citati con buon senso e tenendo conto del contesto specifico di ogni cliente, che deve essere letto ed interpretato nella maniera corretta”.

 

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