07/11/2016 di Redazione

Innovazioni mancate: Microsoft anticipò Apple sulla Touch Bar

Un documento mostra come già dal 1999 l’azienda di Redmond progettasse di sviluppare una tastiera “adattiva”, che mostrasse lettere diverse in base al contesto. L’idea era stata però abbandonata negli anni, per poi realizzarsi oggi sui nuovi Macbook di Ap

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In un mondo tecnologico sempre più “touch”, la corsa all’innovazione è continua. Con la Touch Bar inserita nei nuovi Macbook, Apple ha concretizzato prima di tutti l’idea di un’area tattile ulteriore rispetto a quella dello schermo e sostitutiva dei tradizionali tasti funzione. Ma il primato di quest’idea, nella teoria almeno, spetta a Microsoft: un documento pubblicato online svela, infatti, che gli ingegneri di Redmond ci stavano pensando addirittura dal 1999. In particolare Steven Bathiche, direttore della ricerca in scienze applicate di Microsoft, ha lavorato sul concetto di tecnologia adattiva per anni, da molto prima che si iniziasse a parlare di schermi touch per telefoni, tablet e per computer.

L’idea di Microsoft era, sempre in teoria, ancor più avanzata della Touch Bar di Apple: una tastiera che potesse modificare le lettere, i numeri i simboli visualizzati sui tasti in base all’applicazione in corso. Qualcosa di simile alla tecnologia di Sounder Design a cui la stessa Apple, ora, pare interessata, sebbene questa più recente innovazione sfrutti l’inchiostro elettronico (quello degli ebook reader, per intenderci) mentre all’alba del nuovo Millennio a Redmond si sperimentava utilizzando superfici Led con simboli prestampanti. Le aree adattive, inoltre, si limitavano a quattro tastini rotondi con relativo schermo posti in cima alla tastiera vera e propria.

 

 

Nell’evoluzione del progetto, si era poi giunti nel 2007 all’utilizzo combinato di un proiettore e di una videocamera collocati sopra al Pc e programmati in modo da creare lettere, numeri e comandi visualizzati sui tasti e variabili in base al contesto. In aggiunta a tutto ciò, era prevista una ampia area touch orizzontale, nella parte alta della tastiera. Da allora l’idea è stata ulteriormente sviluppata impiegando proiettori, schermi tattili in sostituzione dei tasti funzione, aree touch esterne alla keyboard (come mostra il primo dei due video qui sotto) e – nei prototipi più recenti, nel 2010 – l’utilizzo di notifiche nell’area touchscreen da cui poter eseguire operazioni rapide come rispondere a una chiamata di Skype.

 

 

 

Perché tutti questi spunti sono stati abbandonati? “All’epoca non costruivamo computer”, ha candidamente spiegato Steven Bathiche in un tweet. “E quando abbiamo iniziato, abbiamo creato computer con schermi touch”. Il Surface, dunque, in qualche modo ha dato un colpo di spugna a precedenti sperimentazioni perché una superficie tattile, adattiva e “smart” già esisteva: lo schermo, appunto. Adesso però sui Macbook di Apple ha fatto capolino la necessità, o magari lo sfizio, di disporre di ulteriori elementi dinamici anche sulla superficie orizzontale della tastiera. E chissà se l’azienda di Redmond si adeguerà o meno a questa nuova tendenza. Chissà anche se la startup australiana Sounder Design, oggi osservata con attenzione da Apple e dal suo fornitore Foxconn, farà compiere un ulteriore salto evolutivo alle prossime generazioni di computer.

 

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