23/02/2015 di Redazione

Intel conferma: processori a sette nanometri entro il 2018

L’azienda di Santa Clara non smentisce la legge di Moore, che predica il raddoppio delle prestazioni delle Cpu ogni 18 mesi. Il colosso statunitense presenterà all’International Solid-State Circuits Conference di San Francisco, in corso fino al 26 febbrai

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I microprocessori, almeno per qualche anno ancora, non sfuggiranno alla legge di Moore, che nel 2015 compie cinquant’anni: ogni 18 mesi, quindi, le Cpu forniranno prestazioni raddoppiate. Intel spera di rimanere al passo con i tempi, se è vero che nel 2016 rilascerà i suoi chip con processo produttivo a dieci nanometri e, nel 2018, arriverà a lanciare sul mercato dei gioiellini a sette nanometri, senza dover passare a tecnologie di realizzazione molto più costose e complesse. Dopo precedenti dichiarazioni ufficiose, la conferma arriva dall’International Solid-State Circuits Conference, in corso fino al 26 febbraio a San Francisco e intitolata Silicon systems, small chips for Big Data.

Il gigante dei microprocessori ha in serbo una serie di documenti tecnici e di lavori scientifici che verranno presentati in questi giorni nella città californiana. Tre di questi tratteranno della tecnologia a 14 nanometri, che vivrà di nuova luce non appena Intel rilascerà il processore Core M basato sul nuovo design Skylake, avanzamento delle attuali Cpu Broadwell.

Ma le indiscrezioni più interessanti arrivano dall’avanzata dei processori a dieci nanometri. Mark Bohr, senior fellow del colosso di Santa Clara, ha dichiarato che la linea di produzione di queste Cpu procede a un passo decisamente spedito, con una velocità maggiore del 50% rispetto a quanto accaduto con il processo a 14 nanometri. Il rilascio di Broadwell, infatti, vide l’allungarsi dei tempi in casa Intel, a causa di ostacoli tecnici non di poco conto.

 

 

Passare da transistor grandi 22 nanometri a “fratelli minori” di 14 nanometri rappresenta una sfida produttiva enorme. Problemi che si presentano, ovviamente, a ogni aumento della densità dei transistor e a ogni riduzione delle dimensioni. Ma dalle parti di Santa Clara, a quanto pare, piace rispettare la legge: soprattutto quella di Moore.

 

 

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