16/09/2014 di Redazione

Intel Core M, la prima Cpu che non richiede ventilazione

La società ha svelato i dettagli del suo nuovo processore per tablet di fascia alta, ultraportatili e dispositivi “due in uno”. Con consumi contenuti in 4,5 Watt, realizzato con tecnica produttiva a 14 nanometri e con 1,3 miliardi di transistor, sarà disp

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Dopo l’Ifa di Berlino e l’Intel Developer Forum che si è svolto nei giorni scorsi a San Francisco, Intel ha organizzato un incontro con la stampa italiana per presentare alcune delle ultime novità. Al centro dell’evento è stato il processore Intel Core M, nome in codice Broadwell, che pur basandosi sul processo produttivo a 14 nanometri fa ancora parte della quarta generazione di Cpu per dispositivi portatili. La quinta, che comprenderà i nuovi Core i3, i5 e i7, arriverà all’inizio del 2015.

Intanto, però, cominceremo a vedere notebook ultrasottili, tablet di fascia alta e dispositivi “due in uno” (tablet dotati di tastiera staccabile) con i Core M – disponibili in versione standard o vPro - già entro la fine di quest’anno. I nuovi processori offrono prestazioni elevate, sia sul fronte dell’elaborazione pura sia su quello della grafica, grande durata della batteria e assenza di sistemi di raffreddamento, come le ventole, che solitamente aumentano ingombri e consumi dei dispositivi.

Nell’ambito mobile, Intel aveva iniziato il suo percorso già con la prima versione dei processori Core, passando poi alla definizione delle specifiche per gli Ultrabook. L’arrivo di tablet smartphone e dei dispositivi “due in uno” aveva poi completato la strategia della società nell’ambito dei dispositivi portatili.

Questo non ci è bastato,” ha detto Carmine Stragapede, direttore generale di Intel Italia. “Vogliamo continuare a crescere e a dare risposte puntuali al mercato e mancava secondo noi una famiglia di processori in grado di offrire grandi prestazioni a macchine in mobilità. Per questo abbiamo messo a punto i Core M, che offrono anche lunga durata della batteria e prestazioni grafiche di alto livello. Queste macchine saranno prive di tutte quelle complessità meccaniche legate alle esigenze di raffreddamento.”

I nuovi Core M consumano 4,5 Watt. Questo valore si confronta con i 18 Watt dei processori adottati nei primi Ultrabook lanciati nel 2010 e con i 6 Watt degli attuali Core di quarta generazione. Dal punto di vista pratico, secondo quanto misurato dai test effettuati da Intel, questo si traduce in un guadagno medio di autonomia compreso fra una e due ore. Un Core M occupa 495 millimetri quadrati di spazio, contro i 960 dei Core di quarta generazione, anche se il packaging è rimasto al momento lo stesso per mantenere la compatibilità con le schede esistenti e permettere ai produttori di dispositivi di non modificare i loro progetti. Il “die” è dual core e dispone di 1,3 miliardi di transistor, con oltre metà dello spazio dedicato alla gestione grafica HD5300. Nuove soluzioni basate sugli Intel Core M sono già astate annunciate da produttori come Acer, Asus, Dell, Hp e Lenovo.

Questa è per noi una giornata importante,” ha sottolineato Stragapede, “perché continuiamo in un processo di innovazione che ci vede sempre più coinvolti a livello globale. Oggi parliamo di qualsiasi dispositivo capace di calcolare e di comunicare: noi vogliamo che questo avvenga su piattaforma Intel e in particolare sulla piattaforma standard x86. Stiamo cercando di rendere le architetture di calcolo sempre più performanti seguendo strade specifiche per segmenti specifici.”

Per il futuro Intel guarda all’eliminazione completa dei cavi, con l’introduzione della tecnologia Wi-Di per la trasmissione del video su qualunque dispositivo entro il 2016, la possibilità di collegarsi a una docking station tramite la tecnologia WGig, la possibilità di ricaricare le batterie senza fili.

 

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