05/01/2017 di Redazione

Intel dice “Go” per far nascere le future automobili connesse

Connettività con modem 5G, processori ed Sdk per lo sviluppo di applicazioni di guida connessa e driverless: l’azienda di Santa Clara definisce le proprie ambizioni in campo automotive con nuovi prodotti e con un nuovo brand, Intel Go.

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Le strade della guida ipertecnologica (diretta all’obiettivo della driverless car e più in generale al miglioramento dell’esperienza al volante) iniziano a diventare affollate. Intel ha annunciato la nascita di un nuovo brand, Intel Go, che va a comprendere tutte le soluzioni della società californiana destinate al settore automobilistico: i processori, innanzitutto, ma anche piattaforme di sviluppo per applicazioni connesse e un modem 5G destinato agli oggetti connessi, veicoli compresi. Non poca carne al fuoco, per un’azienda che solo nei giorni scorsi già aveva comunicato l’acquisizione di una quota di minoranza nella società creata da Bmw, Daimler e Audi, proprietaria delle mappe Here che un tempo furono di Nokia. E proprio con Bmw la scorsa estate Intel aveva avviato una collaborazione mirata a portare sul mercato un’auto a guida autonoma entro il 2021. I primi 40 prototipi circoleranno su strada già entro la fine del 2017.

Con il varo di Intel Go, le intenzioni dichiarate sono quelle comuni ai progetti di Google (o meglio di Waymo), Tesla, Apple, Uber, solo per citare i principali: “In un futuro driverless, vedo la possibilità di azzerare gli incidenti e potenzialità per gli spostamenti di tutti”, ha scritto Doug Davis, senior vice president e general manager della divisione Automated Driving Group di Intel, citando poi il tema della riduzione della mortalità su strada e quello dei risparmi (507 miliardi di dollari di produttività ottenuti su base annua, secondo Morgan Stanley). L’intento della società di Santa Clara è quello di permettere ai costruttori di automobili e ai fornitori di componenti importanti riduzioni di costi e di tempi, a fronte di maggiore flessibilità nella progettazione.

All’esordio, l’offerta di Intel Go include prodotti hardware e software development kit (Sdk): i processori, naturalmente, “dagli Atom agli Xeon”, ha precisato Davis, e poi due versioni della piattaforma di sviluppo In-Vehicle Development Platform for Automated Driving (versioni basate, appunto, su chip Atom oppure Xeon e associate a diversa potenza di calcolo), la piattaforma Automotive 5G (per lo sviluppo di applicazioni funzionanti sulle future reti 5G) e l’Automotive Sdk (inclusivo di strumenti di vario tipo, per la creazione di app anche dotate di intelligenza artificiale). Il nuovo brand poggia su solide basi: prodotti Intel, fra cui i chip riprogrammabili Fpga per applicazioni di infotainment, sono già impiegati su oltre una trentina di automobili oggi sul mercato e su un centinaio di vetture impiegate per eseguire test di guida autonoma.

 

 

Oltre a sensori, sistemi di computer vision e capacità di elaborazione dei dati, le aziende dell’Ict stanno lavorando sull’offerta di connettività necessaria a far funzionare le applicazioni, collegandole al cloud. Per questo Intel ha pensato di portarsi avanti con la proposta di un modem 5G già in grado di supportare le velocità di connessione previste dalla futura generazione di reti mobili, disponibili nel 2020.

Questa novità è destinata non solo alle auto, ma più in generale alle decine di miliardi di oggetti connessi che popoleranno l’Internet of Things a fine decennio. “I sistemi di comunicazione attuali non sono stati progettati per gestire l'enorme larghezza di banda necessaria per supportare un’evoluzione o la latenza ultra bassa necessaria per consentire a dispositivi, o anche ai veicoli, di reagire agli eventi in una frazione di secondo”, ha sottolineato Aicha Evans, corporate vice president e general manager della divisione Communication and Devices di Intel.

Al contrario, il modem 5G appena presentato consente alta velocità e bassa latenza perché abbina il chip in banda base del modem si abbina con un nuovo ricetrasmettitore 5G, che consente di trasmettere sia al di sotto dei 6 GHz sia su onde mmWave. “Il nostro obiettivo”, ha specificato Evans, “è sia supportare le prime sperimentazioni sia porre le basi e consentire lo sviluppo accelerato di prodotti che supporteranno la specifica 3Gpp Nr, contribuendo a favorire l'adozione globale dello standard 3Gpp 5G”.

 

 

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