21/07/2016 di Redazione

Intel nel mezzo della transizione, trimestre impegnativo

Nel secondo quarter i ricavi sono cresciuti del 2,6%, anno su anno, mentre gli utili sono calati. In ribasso le vendite di processori per Pc, quelli per data center a +5%. E si attendono i già annunciati tagli. Ma per Brian Krzanich gli obiettivi sono sta

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Il colosso dei semiconduttori, e non solo, attraversa un anno difficile ma resiste. Sui numeri del secondo trimestre fiscale di Intel, appena diffusi, pesa sopratutto il prolungato calo di vendite dei Pc, mentre i prodotti per data center crescono, sì, ma a cifra singola. Come annunciato ad aprile, da qui al 2017 l’azienda di Santa Clara taglierà l’11% della sua attuale forza lavoro con l’obiettivo di ottenere 750 milioni di dollari di risparmi già quest’anno e 1,4 miliardi l’anno prossimo. Oggi è in una fase di transizione. Il trimestre ha portato nelle casse di Intel 13,53 miliardi di dollari secondo i calcoli Gaap, ovvero il 2,6% in più rispetto al risultato dell’anno scorso, confermando precedenti stime dell’azienda (che prevedeva un incasso di 13,5 miliardi).

Gli utili, però, sono calati dai 2,71 miliardi di dollari del secondo trimestre 2015 a 1,33 miliardi, mentre l’utile per azione è passato da 55 a 27 centesimi. Nei tre mesi la società ha generato circa 3,8 miliardi di flusso di cassa dalle operations, ha corrisposto 1,2 miliardi di dollari di dividendi e ha utilizzato 804 milioni di dollari per il riacquisto di 26 milioni di azioni.

Come accennato, non hanno brillato né la vendita di processori per Pc, né quella per server e prodotti destinati ai data center. La prima categoria, responsabile di oltre metà del fatturato (7,3 miliardi di dollari nel trimestre) è in calo del 3% anno su anno, mentre la seconda (4 miliardi di dollari di ricavi) è cresciuta del 5%, risultato che delude considerando il positivo contesto di mercato. Salgono del 2%, invece, i numeri dei prodotti per l’Internet of Things (recentemente alimentati da nuove acquisizioni), a 572 milioni di dollari, e calano del 20% le soluzioni di memoria non volatile, a 554 milioni. La migliore performance spetta ai prodotti riprogrammabili, come i chip della acquisita Altea, in crescita del 30% e a quota 465 milioni di dollari nel trimestre. La divisione Intel Security, sulla cui possibile cessione nulla di ufficiale è stato detto, cresce del 10%.

 

Brian Krzanich, Ceo di Intel

 

L’amministratore delegato, Brian Krzanich, si è comunque detto soddisfatto: “Il fatturato del secondo trimestre ha rispettato le nostre stime”, si legge in una nota, “e la profittabilità è stata superiore alle attese. Inoltre il nostro percorso di ristrutturazione mirato ad accelerare la trasformazione di Intel procede saldamente secondo i piani”. Per la seconda metà dell’anno Krzanich ha ammesso eufemisticamente una certa “cautela sul mercato dei Pc”, ma ha anche detto di prevedere nel corso dell’anno una crescita sui prodotti per data center, su quelli per l’IoT e sulle soluzioni programmabili.

 

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