22/03/2018 di Redazione

Intelligenza artificiale benefattrice d'Italia con 5 milioni di euro

Un Libro Bianco firmato dall'AgiD raccoglie le linee guida e raccomandazioni per un uso sostenibile dell'AI da parte della Pubblica Amminsitrazione italiana. Per mettere questa tecnologia al servizio del singolo e della collettività è pronto un investimen

immagine.jpg

 

L'intelligenza basata sugli algoritmi e trasferita in software, sistemi Internet of Things e robot può essere amica della società e dei singoli cittadini, migliorando la scuola, i servizi sanitari, il lavoro e la sicurezza. Questa è la visione per cui l'AgId, l'Agenzia per l’Italia digitale, è disposta a impiegare 5 milioni di euro di fondi pubblici: serviranno a promuovere le iniziative di aziende, startup, università e centri di ricerca italiani che a vario titolo si occupano di intelligenza artificiale. L'investimento sosterrà alcuni progetti sperimentali, nella convinzione che “se correttamente progettate e utilizzate”, si legge nel Libro Bianco appena pubblicato, tecnologie come i chatbot, i sistemi di riconoscimento vocale o delle immagini, la biometria, il machine learning e il deep learning possano garantire “concrete prospettive di miglioramento della qualità della vita”.

Per mesi una task force composta da una trentina di esperti si è occupata di studiare un centinaio fra aziende, startup, università e centri di ricerca italiani che a vario titolo si occupano di intelligenza artificiale. Ne è risultato, appunto, un Libro Bianco che è il primo documento sull'AI indirizzato alle amministrazioni pubbliche italiane: scuole, strutture sanitarie, Comuni, Tribunali, Ministeri. Il testo esorta a evitare ogni rischio di utilizzi scorretti dell'intelligenza artificiale, dovuti per esempio all'impiego di dati non “puliti” e non neutrali, oppure a errori o pregiudizi introdotti anche involontariamente dai progettisti (gli algoritmi potrebbero, in quel caso, produrre interpretazioni distorte della realtà) o ancora a una mancata tutela della privacy dei cittadini.

All’interno del volume si raccomanda di utilizzare i sistemi IA nel rispetto dei principi di privacy, trasparenza e sicurezza a tutela dei cittadini”, ha riassunto il direttore generale di Agid, Antonio Samaritani. Fra le altre cose, i soggetti pubblici dovranno impegnarsi in attività di formazione interna sul tema dell'AI, non potranno avere segreti sul funzionamento degli algortimi usati né sulla costruzione dei database, e dovranno progettare applicazioni intrinsecamente sicure (secondo il principio di security by design). È anche previsto che venga creata “una piattaforma nazionale per testare e sviluppare le soluzioni IA”, ha detto Samaritani.

 

Dal Libro Bianco “L’Intelligenza Artificiale a servizio del cittadino”

 

 

Come si diceva, i 5 milioni di euro previsti dall'AgID serviranno a sostenere alcuni progetti sperimentali, selezionati nel mare delle iniziative italiane. Di che genere? Dovrà chiaramente trattarsi di progetti che “risponderanno alle raccomandazioni contenute nel Libro Bianco”, rimarca l'Agenzia, e che potranno riguardare i diversi ambiti di applicazione catalogati in questo documento, come i software conversazionali (chatbot), i sistemi automatici di diagnostica di patologie mediche, soluzioni utili agli insegnanti (per la didattica, per la valutazione degli studenti o per la gestione delle classi), i sistemi avanzati di elaborazione dei dati per contrastare l’evasione fiscale, o ancora soluzioni che ottimizzano i trasporti pubblici (per esempio, monitorando il traffico attraverso i dati dei sensori), apparati di videosorveglianza, di controllo dell'inquinamento o di previsione del rischio di calamità.

 

ARTICOLI CORRELATI