01/03/2017 di Redazione

Internet of Things, la realtà supera le aspettative

Uno studio internazionale di Aruba Networks ha svelato che i benefici delle implementazioni IoT sono spesso superiori alle attese. Il 57% delle aziende li ha già concretizzati, l'85% lo farà entro il 2019. Ma gli ostacoli non mancano.

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Dalle chiacchiere ai fatti, dal clamore mediatico iniziale a fenomeno già concretizzato nel 57% delle aziende del mondo. L'Internet of Things, o IoT, sta diventando una rivoluzione su vasta scala, come ci racconta un nuovo studio pubblicato da Aruba Networks, società di Hpe. I 3.100 professionisti intervistati (decisori it e manager) di aziende di 20 Paesi, Italia inclusa, dichiarano di aver ben compreso il significato e le conseguenze di una tecnologia che sta cambiando l'industria manifatturiera, la gestione dell'energia, il settore sanitario e anche le città. Nelle parole di Kevin Ashton, il padre dell'espressione “Internet of Things”, questo fenomeno significa “sensori connessi alla Rete, che si comportano in modo simile a Internet creando connessioni ad hoc aperte, condividendo liberamente i dati e permettendo di realizzare applicazioni inaspettate in modo che i computer possano comprendere il mondo che li circonda e diventare il sistema nervoso dell'umanità”.

Ebbene, dal report emerge quasi un plebiscito: il 98% degli intervistati ha detto di comprendere che cosa sia, in essenza, l'IoT. L'85% delle aziende a livello globale e addirittura il 92% di quelle italiane sembra intenzionato ad adottare soluzioni IoT da qui al 2019, con l'intento di trarne benefici di innovazione e di efficienza. Percentuali così alte sono forse in parte conseguenza del clamore mediatico che circonda l'Internet delle cose, ma soprattutto nascono dai risultati già ottenuti finora.

Lo studio di Aruba Networks suggerisce che i benefici misurati abbiano superato le aspettative. Per esempio, solo il 16% dei manager e decisori It aveva previsto di ottenere grandi ricavi dagli investimenti IoT, mentre tale vantaggio è stato osservato dal 32% delle aziende; similmente, il 29% si attendeva di sperimentare miglioramenti di efficienza, invece poi notati nel 46% dei casi.

 

IoT e smart working (Fonte: “The Internet of Things: Today and Tomorrow”, Aruba Networks)

 

L'IoT entra in azienda, in fabbrica e negli ospedali
Esistono poi vantaggi dell'IoT riferibili ai campi di applicazione specifici. Il più capillare è forse proprio quello delle aziende: oltre sette su dieci, il 72% di quelle analizzate dallo studio, hanno già introdotto tecnologie di questo tipo all'interno dei luoghi di lavoro. Qualche esempio? I servizi di monitoraggio e manutenzione da remoto (usati nel 55% delle realtà), quelli di geolocalizzazone per ambienti interni (55%) e i sistemi di controllo dell'illuminazione del riscaldamento/condizionamento degli edifici. Per il
78% degli intervistati, l’introduzione dell’IoT nel luogo di lavoro ha migliorato l’efficacia del team It, mentre per il 75% ha permesso di incrementare i profitti.

Nell'ambito industriale, invece, la penetrazione dell'IoT ha raggiunto il 62%. Per lo più si tratta di progetti di monitoraggio e manutenzione dei sistemi industriali, mentre gli apparati di videosorveglianza per la sicurezza fisica degli ambienti sono stati adottati solo dal 6% delle realtà, con una domanda però in forte crescita. I questo settore, benefici di incremento di efficienza riguardano ben l'83% delle aziende, mentre l'80% ha ottenuto una migliore visibilità sulle proprie risorse It.

Fra le organizzazioni del settore sanitario, invece, l'Internet delle cose può vantare un 60% di presenza, trainato soprattutto dal bisogno di oggetti e apparati di monitoraggio della salute dei pazienti. Tecnologie che hanno permesso di ottenere risparmi nel 73% dei casi e di introdurre innovazioni nell'80%.

 

 

Negozi e uffici pubblici all'inseguimento
La marcia dell'IoT è un po' più lenta in altri due ambiti, ovvero il retail e la Pubblica Amministrazione. Nel primo caso, la penetrazione è inferiore al 50% (49%) ma in compenso i benefici sperimentati sono notevoli: nell'81% dei progetti si osserva un miglioramento della customer experience, con ricadute positive sulla fidelizzazione e sul fatturato. Le implementazioni più diffuse riguardano i sistemi di monitoraggio e di manutenzione, i servizi location-based all’interno del punto vendita (mirati a creare offerte personalizzate o a fornire informazioni sui prodotti) e la videosorveglianza.

Fanalino di coda, fra i settori verticali, è la Pubblica Amministrazione: solo il 42% delle realtà coinvolte nello studio di Aruba Networks ha già adottato tecnologie IoT. Ci si scontra con ostacoli di vario tipo, da quelli tecnologici (l'integrazione dei nuovi progetti con le infrastrutture legacy) a quelli culturali (il 35% dei decisori It ritiene che i propri dirigenti non abbiano competenze informatiche adeguate).

 

 

Ostacoli e occasioni perse
Nonostante gli evidenti vantaggi dell'Internet of Things, non mancano alcuni talloni d'Achille. Il principale è la cybersicurezza: l'84% delle aziende coinvolte nell'indagine (e l'81% di quelle italiane) ha sperimentato una violazione informatica su oggetti o reti Internet of Things, mentre oltre metà degli intervistati ha indicato gli attacchi hacker come sostanziale ostacolo all'adozione di una strategia IoT. Vanno poi segnalate difficoltà di altro tipo, come i costi di implementazione (problema sostanziale per il 50% delle aziende del mondo e per il 39% di quelle italiane), la
manutenzione (rispettivamente, 44% e 40%) e l’integrazione delle tecnologie legacy (43% e 21%).

Non va annoverato fra gli ostacoli, bensì tra le occasioni perse dei progetti IoT attuali, il fatto che il 39% delle aziende non si curi di estrarre e analizzare i dati provenienti dagli oggetti connessi e dai sensori. Attività che, invece, servirebbe sia a fini di manutenzione predittiva e ottimizzazione, sia per la scoperta di insight e, soprattutto, per i monitoraggi di sicurezza. La fetta di chi snobba questa attività di raccolta e analisi, peraltro, sale al 44% se si considerano le sole aziende italiane. Come correggere il tiro? A detta di Chris Kozup, vice president del marketing di Aruba Networks, Mentre l’IoT cresce in termini di deployment, scala e complessità, devono mantenere il passo anche metodologie di sicurezza appropriate che proteggano la rete e i dispositivi e, cosa ancora più importante, i dati e gli insight da essi estratti. Se le aziende non intraprendono azioni immediate per ottenere visibilità e profilare le attività IoT al proprio interno, corrono il rischio di esporsi ad attività potenzialmente pericolose”.

Da quando è nata nel 1999, l’Internet of Things è stata criticata e incompresa”, ha sottolineato Kevin Ashton. “Eppure siamo qui oggi, meno di due decenni dopo, in un mondo nel quale decine di migliaia di aziende risparmiano e guadagnano milioni di dollari proprio grazie all’Internet of Things usando automobili che si guidano da sole, stazioni della metropolitana che rilevano i passeggeri, algoritmi che diagnosticano malattie mortali per telefono e molte altre tecnologie un tempo apparentemente impossibili. Il futuro promette cose ancora più mirabolanti. La decisione più importante che si possa prendere ora è come farne parte”.

 

 

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