29/06/2015 di Redazione

Intuit lascia a casa il 5% dei lavoratori, missione riallineamento

L’azienda fornitrice di software per la contabilità e il calcolo delle tasse ha deciso di tagliare 399 posti di lavoro sui suoi circa ottomila dipendenti, promettendo per tutti trattamenti di buonauscita o ricollocamento. Non un segno di crisi, a detta d

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Quasi quattrocento persone perderanno i loro posto di lavoro, ma questo non è un segno di crisi. Così Intuit, società fornitrice di software per la contabilità, ha ammesso e sottolineato, annunciando ufficialmente il taglio di circa il 5% dei suoi ottomila dipendenti, 399 persone. “Negli ultimi giorni abbiamo comunicato cambiamenti organizzativi che porteranno un maggiore allienamento alle priorità aziendali”, ha detto un portavoce. “Sfortunatamente, questi cambiamenti riguardano 399 persone”.

“Tutti”, prosegue la nota, “riceveranno da Intuit una buonauscita e assistenza alla carriera, e possono fare richiesta per un’altra posizione all’interno dell’azienda”. Il portavoce ha anche sottolineato come Intuit sia “una società in crescita, e per continuare la fase di slancio abbiamo reso più chiara la nostra strategia”.

Nel corso del 2014, in effetti, le azioni di Intuit sono cresciute del 28% e l’azienda è attualmente valutata intorno ai 28 miliardi di dollari. È anche vero che il fatturato del terzo trimestre del corrente anno fiscale, chiuso il 30 aprile, ha raggiungo i 2,2 miliardi di dollari superando le stime dell’azienda ma calando dell’8% rispetto al pari periodo del 2014.

Domiciliata a Mountain View, Intuit è nota soprattutto per i suoi software per il calcolo e compilazione delle tasse, come lo storico Turbo Tax, e per quelli di contabilità per le aziende come QuickBooks. Qualche mese fa, a gennaio, l’azienda ha stretto un accordo con Uber e con il servizio di pagamento digitale Stripe per il calcolo delle tasse per i liberi professionisti che lavorano “on demand”.

Tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2015 ha anche realizzato due acquisizioni di startup, Acrede e ZeroPaper, e delle rispettive tecnologie di gestione degli stipendi e di contabilità online per piccole e medie imprese. È dunque auspicabile che nuove posizioni di lavoro, per i 399 sfortunati, vengano create in queste aree.

 

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