05/04/2010 di Redazione

iPad, buono per lavorarci?

È indubbiamente il fatto della settimana di Pasqua: l’ebook reader, e non solo, di Apple è in vendita negli Usa ed è andato a ruba. Ma può essere utile anche per scopi aziendali?

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L’ora x dei negozi americani è stata raccontata da ogni mezzo di comunicazione con entusiastiche riprese televisive delle interviste a coloro che avevano prenotato l’acquisto e anche a chi, senza prenotazione, s’era messo in coda per partecipare all’acquisto dell’atteso iPad Apple.
 

Un momento gustoso, che la dice lunga sulla sensibilità italiana alle infatuazioni e alle mode, è l’intervista del GR Tre a un connazionale: “Ho visto la fila, mi sono accodato e l’ho comprato. Ma non so a che serve”.
 
Sembra che nei primi due giorni ne siano stati venduti tra 700 e 800mila. Paginate intere dei quotidiani hanno raccontato le “prime esperienze d’uso” da parte di colleghi giornalisti beneficati dall’anteprima ma bloccati fino all’x day dal vincolo di non parlarne. L’effetto finale è stato un nubifragio di aggettivi, per lo più entusiastici.
 
Non mi pare, però, si sia messo sufficientemente in luce un aspetto. 

iPad può essere utile per altre finalità che non siano solamente la lettura dei libri, dei giornali, dei siti web o di vedere film? Può essere una nuova tipologia di strumento, soprattutto quello dotato di connettività 3G oltre che Wi-Fi, anche per scopi diversi così che, per esempio, possa essere uno strumento di lavoro?
 

iPad con Microsoft Exchange

 
La risposta che attualmente si può dare è si e no.

Apple infatti continua a tenere “ancorato” questo nuovo strumento portatile agli sviluppi legati allo scopo prioritario d’iPad. Anche le centinaia di migliaia di applicazioni sull’app Store sembrano, al momento, favorire programmi orientati all’entertainement. 

È noto che Apple con iPhone e iTunes Store ha perseguito un modello di business che tutto controlla e che solo autorizza, con un revenue sharing, i programmatori a esporre la propria applicazione nel più mirabolante mercatino, l’App Store, negozio online di programmi informatici. 



iPad nasce con “già compreso” tutto quanto serve a collegarsi e fruire di Microsoft Exchange Server 2003 o 2007: dalla push email alla sincronizzazione dei calendari, dei contatti, delle attività. Con la comodità di arrangiare appuntamenti mediante la Global Address List. 
 
Ma offre anche la possibilità d’integrare in iPad altre soluzioni di calendario, email, contatti purché seguano lo standard IMAP, CalDAV (iCal Server, Oracle Beehive), o cercare colleghi presenti su server LDAP. Oppure connettersi a Virtual Private Network aziendali e fruire delle soluzioni di trasmissioni crittografate e sicure WPA2, scambiare ed accettare Certificati Digitali.

Tutte cose che la mai sufficientemente imitata “semplicità d’interazione e di autoconfigurazione” Apple, rende operazioni quasi banali.

Infine una nota sulle applicazioni di produttività personale comprese in iPad alla nascita: Keynote per le presentazioni, Pages per scrivere e Numbers per far di conto costituiscono la suite iWork: pronta, disponibile, facile.

iPad Case e iPad Keyboard Dock


E gli accessori?

L’iPad Case è utile per tenere davanti a sé l’iPad nella corretta inclinazione; l’iPad Keyboard Dock fa ricaricare l’iPad e nel contempo permette di scrivere come su un normale pc (volendo si può collegare una tastiera wireless); l’iPad Dock Connector permette di collegare uno schermo VGA esterno o un proiettore o un display LCD.
 
Insomma, per quanto l’enfasi del lancio iniziale sia tutto proiettato verso gli utilizzi consumer di intrattenimento, l’occhio lungo di Apple ha posto le basi anche sul ricco e succulento mercato business.
 
Sarà il mercato (prezzi, collaborazioni/contrasti con gli operatori di telefonia, accordi con i grandi produttori di software aziendali) che alla fine, com’è accaduto con iPhone, aprirà ciò che, per il momento, sembra voglia essere ancora un sistema controllato con poche chance di libertà se non il rigoroso iPhone Developer Enterprise Program. 

Ma il diavolo non fa i coperchi: a neanche 24 ore dall’inizio della commercializzazione d’iPad sono comparsi in rete i primi filmati con l’iPad “jailbroken”, insomma “liberato”.


 

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