02/12/2016 di Redazione

It in mano alle line of business: uno scenario in chiaroscuro

Secondo una ricerca di Vmware il 54% dei responsabili dell’information technology rileva che la gestione della tecnologia avviene spesso al di fuori del proprio reparto. Questo può accelerare l’innovazione, ma apre anche varchi nella sicurezza. Oltre ad a

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La gestione delle soluzioni tecnologiche aziendali sta sfuggendo di mano ai dipartimenti It, per approdare lentamente ad altri dipartimenti e a line of business specifiche. È questo il succo di una nuova ricerca condotta da Vanson Bourne per conto di Vmware su 1.650 responsabili It e delle Lob in venti Paesi del mondo. E i professionisti dell’information technology sono consapevoli di questo cambiamento, tant’è che il 54 per cento di loro pensa che lo spostamento di gestione sia ormai un dato di fatto. “Non si tratta più di ‘shadow It’, che è una storia vecchia”, ha commentato Joe Baguley, vice president e chief technology officer Emea di Vmware. “È ‘mainstream It’. Il decentramento è un dato di fatto, spinto dalla necessità di velocità nel business: non abbiamo mai assistito a un tale desiderio di nuove applicazioni, servizi e modi di lavorare, immediatamente disponibili”.

Ma non è detto che la decentralizzazione sia sempre un male. Anzi. Per il 60 per cento degli intervistati in Italia questo processo aumenta la libertà di guidare l’innovazione, mentre il 57 per cento crede le aziende possano lanciare nuovi prodotti e servizi sul mercato con maggiore velocità. Senza dimenticare l’aumento della capacità di rispondere prontamente alle condizioni di mercato (per 54%). Ci sono anche aspetti positivi dal punto di vista delle competenze: il passaggio di responsabilità della tecnologia dall’It al business in senso più ampio aumenta la soddisfazione dei dipendenti (55%) e contribuisce ad attrarre talenti (58%).

Non è però sempre oro tutto quel che luccica. I leader aziendali ritengono la decentralizzazione stia causando una duplicazione dei costi per servizi It (per il 56% degli intervistati), la mancanza di una chiara proprietà e responsabilità sulle tecnologie (54%) e addirittura l’acquisto di soluzioni non sicure (47%). Inoltre, lo spostamento avviene contro la volontà dei team It, con il 49 per cento che vorrebbe una gestione più centralizzata.

In particolare, i responsabili dell’information technology ritengono che le funzioni di base, come sicurezza della rete e compliance (50%), storage (24%) e servizi basati su cloud privati (34%) dovrebbero rimanere sotto il loro assoluto controllo. La responsabilità di guidare l’innovazione non è però oggetto di disputa tra gli executive.

 

 

I due terzi (67%) ritengono che l’It dovrebbe consentire alle line of business di mettersi a capo di questa trasformazione, ma che queste devono impostare la direzione strategica ed essere responsabili per la sicurezza. Serve, in sintesi, un compromesso fra il mantenimento del controllo da parte della funzione It centrale e la possibilità di accendere l’innovazione in altre aree.

“La gestione di questo cambiamento è la grande sfida organizzativa che le imprese di grosse dimensioni devono affrontare”, ha aggiunto Baguley. “La diffusione del cloud ha democratizzato l’It grazie alla facilità di accesso e a modelli di costo allettanti, quindi non è una sorpresa che le line of business abbiano colto questa opportunità. Troppo spesso, però, stiamo vedendo che questa tendenza viene lasciata incontrollata e senza un’adeguata It governance”.

Senza verifiche stringenti, le organizzazioni in Italia e anche in tutta l’area Emea vanno incontro a incrementi esponenziali dei costi, compromettendo al cuore la propria sicurezza e, in ultima analisi, creando confusione su ruoli e competenze specifiche.

 

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