01/06/2015 di Redazione

Italia ancora una volta nella top ten mondiale dello spam

La periodica classifica di elaborata da Sophos lo Stivale nella “sporca dozzina” dei Paesi più prolifici di email spazzatura, in questo caso al nono posto e relativamente all’ultimo trimestre del 2014. Stati Uniti ancora in testa, mentre la Cina è in calo

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È la classifica al cui podio non ambisce nessuno: quella dello spam, redatta periodicamente da Sophos conteggiando i volumi di email spazzatura prodotti su base nazionale, e calcolando poi quali siano i Paesi più prolifici sia in termini di quantità assoluta, sia pro capite. La “Spamionship” dell’ultimo trimestre del 2014 – il periodo considerato nella classifica più recente – piazza al primo posto gli Stati Uniti per quanto riguarda i volumi complessivi di spam generato (il 10% del totale del traffico email) e la Moldavia se si considera il numero di abitanti (10,6% del traffico).

L’Italia è nona nella prima delle due classifiche della “sporca dozzina” di Sophos. Ovviamente non è una buona notizia, anche se l’assenza dello Stivale dalla top-12 dello spam pro capite può essere considerata una parziale consolazione. Più in generale, Sophos fa notare come i Paesi che occupano la classifica dello spam in termini di volumi assoluti nell’ultimo anno, di trimestre in trimestre, siano rimasti gli stessi, fatta eccezione proprio per l’Italia (quindicesima nel precedente Spamionship) e per Taiwan, che dal dodicesimo posto è scivolato ora al diciottesimo; gli altri undici Paesi si sono semplicemente scambiati le posizioni.

 

 

Tra chi è in calo si segnala la Cina, ora al sesto posto dopo il boom del trimestre precedente, quando si era resa responsabile di un sesto dello spam mondiale. Sui motivi della precedente prima posizione la stessa Sophos è incerta: in parte, si possono attribuire a una serie di problemi temporanei che avevano colpito il Great Firewall, il sistema di sorveglianza di Internet che permette sia di bloccare l’accesso ai siti vietati dal Governo cinese, sia di monitorare il traffico dati in entrata e in uscita dal Paese. Ripristinata la normalità, gli Stati Uniti sono tornati primi nella classifica mondiale delle email spazzature, seguiti dal Vietnam.

 

 

Per quanto riguarda il grafico relativo al volume di spam prodotto per abitante, la Moldavia è ni testa con un livello pro capite addirittura doppio di quello della seconda classificata Bulgaria. A detta di Sophos la crescita esponenziale dello spam moldavo è dovuta a una sorta di deviazione dallo schema consueto dei computer infettati da zombie e malware: attualmente la maggior parte dello spam proviene da un ristretto numero di hosting provider, la cui notevole larghezza di banda disponibile è stata cruciale per raggiungere un picco di spam tanto elevato.
 

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