23/03/2015 di Redazione

Italia: Facebook meglio dei politici, 70mila posti di lavoro creati

Secondo uno studio realizzato di Deloitte, lo scorso anno il social network ha generato un impatto economico di 227 miliardi di dollari e favorito la creazione di 4,5 milioni di posti di lavoro, di cui 70mila nel Belpaese. Il comparto pubblicitario è quel

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Più utenti, più inserzioni pubblicitarie, più giro d’affari, più nuove assunzioni: è il circolo virtuoso di Facebook, descritto in uno studio appena pubblicato da Deloitte in cui si è stato misurato l’impatto del social network sull’economia globale e su quella di singoli Paesi. Un impatto composto da effetti diretti e indiretti, causati dalla crescita del traffico Web, della profittabilità del marketing e delle vendite di prodotti e servizi che scelgono di pubblicizzarsi tramite Facebook. Ma anche realtivi al mercato del lavoro.

Secondo lo studio, lo scorso anno l’azienda di Mark Zuckerberg ha generato un impatto economico di 227 miliardi di dollari su scala globale e ha contribuito alla creazione di 4,5 milioni di posti di lavoro in contesti in qualche modo legati all’ecosistema di Facebook (escludendo dal conteggio chi è stato assunto dalla società di Manlo Park). Quattro milioni e mezzo di persone ingaggiate da aziende che hanno aumentato il loro giro d’affari, che hanno differenziato le attività di marketing, che hanno esplorato nuovi canali di vendita o che si sono allargate in nuovi mercati geografici.

 

L'impatto di Facebook in alcuni Paesi: a sinistra il giro d'affari, a destra i posti di lavoro creati nel 2014

 

Gli Stati Uniti si mangiano la fetta più grande della torta, 100 miliardi di dollari, mentre nell'Unione Europea il valore generato nei dodici mesi è stato di 51 miliardi di dollari (di cui 11 miliardi nel solo Regno Unito). Ma anche nella ben più piccola Italia il giro d’affari stimolato da Facebook è tutt’altro che disprezzabile: 6 miliardi di dollari di indotto e circa 70mila posti di lavoro creati nel 2014, riferibili soprattutto al settore pubblicitario. Siamo appena sotto Francia e Germania, entrambe con 7 miliardi di dollari di "bottino" a testa.

Secondo Deloitte, fra il 2013 e il 2014 il numero di inserzionisti pubblicitari attivi è aumentato del 50%. A giugno dello scorso anno su Facebook si potevano contare oltre 30mila pagine ufficiali di piccole e medie imprese, mentre oltre 1,5 milioni di aziende utilizzavano il sistema di advertising mirato proposto dalla piattaforma.
 

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