28/07/2020 di Redazione

Kingston vede un futuro specializzato per i data center

Le prospettive legate allo sviluppo dei servizi digitali e gli effetti del lockdown pongono nuove sfide alle infrastrutture deputate soprattutto alla gestione dei dati e delle applicazioni. Stefania Prando, business development manager di Kingston, analiz

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Fra gli effetti del lockdown che ha caratterizzato soprattutto la prima parte del 2020, c'è stata una crescita marcata dei servizi digitali, che hanno messo sotto pressione i data center di numerose aziende. Il fenomeno si inscrive in un processo più esteso, nel quale a una realtà già dominata dalla centralità e dalla quantità di dati prodotti si assommeranno nei prossimi anni gli effetti delle nuove tendenze in sviluppo, dal 5G alle smart city.

Si va dunque verso la creazione di enormi “magazzini” con migliaia di server? Non necessariamente, almeno secondo il punto di vista di Stefania Prando, business development manager di Kingston: "Certamente, il Covid-19 ha accelerato la necessità di gestire una quantità sempre più grande di dati, ma la tendenza era già presente. I servizi digitali on demand sono in piena diffusione, ma si tratta solo di un esempio di questa strada segnata. Per supportare questi sviluppi, però, saranno creati data center più piccoli, specializzati e diffusi capillarmente. Questo dipende dal fatto che si tenderà ad andare verso l'edge computing su diversi fronti, dall'auto autonoma, allo smart parking, dalla sanità remota alla gestione intelligente di ordinazioni. L'esigenza crescente è di poter fare elaborazioni vicino alle fonti dei dati. Ci sarà, quindi una tendenza inversa a quella del consolidamento, alla quale abbiamo assistito fin qui".

Stefania Prando, business development manager di Kingston

C'è un elemento che, più di altri, guiderà questa tendenza?

Certamente il 5G, con la sua velocità tra le cento e le ottocento volte superiore rispetto alle reti attualmente esistenti, che amplificherà ulteriormente il volume dei dati, consentendo tra le altre cose il definitivo decollo dell’IoT, la diffusione dei veicoli a guida automatica, le smart city, il monitoraggio sanitario o l'inquinamento atmosferico.

Quali saranno gli attori che emergeranno in questo scenario?

I data center dovranno parlarsi fra di loro e le telco saranno quindi i player più favoriti. Però, ci saranno anche aziende che si specializzeranno su alcune attività specifiche. Occorrerà far fronte ad alcuni elementi critici, come la gestione di grandi quantità di dati fisici e l'incremento dei consumi, poiché è stato stimato che entro il 2025 i data center saranno responsabili di un quinto del fabbisogno energetico mondiale. Infrastruttura, dati e sicurezza sono tre temi fondamentali, nel primo caso per esigenze di gestione, con un coordinamento che rimarrà ai grandi player, ma lo stesso riguarda i consumi con il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni.

Come si può inserire Kingston nello scenario fin qui descritto?

Abbiamo visto nel lockdown globale che le aziende con data center ben strjutturati si sono mosse per potenziarli con storage Ssd e quindi sono aumentate le richieste per noi. L'offerta si sta sempre più orientando in questa direzione con modelli per server, basati su tecnologia Flash con Nand 3D a grandi prestazioni su chip che consumano meno e con un alto indice di scalabilità. Siamo poi tra i leader negli sviluppi costruiti su tecnologia Nvme, ormai standardi di riferimento per prestazioni e velocità, anche se non dimentichiamo i dispositivi Sata, ancora i più venduti, soprattutto per integratori e chi ha necessità di upgrade.

 

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