13/06/2017 di Redazione

L'e-commerce italiano da azienda ad azienda cresce del 19%

Continua a cescere a doppia cifra, secondo i dati della School of Management del Politecnico di Milano, il giro d'affari delle soluzioni digitali B2B per l'approvvigionamento, gli ordini, la fatturazione, la gestione della supply chain.

immagine.jpg

Si chiama e-commerce B2B, ma è qualcosa di diverso rispetto a una semplice versione “business to business” del commercio elettronico di beni e servizi: è un mondo fatto di soluzioni tecnologiche che semplificano e rendono digitali i rapporti fra le aziende, dalla scelta del fornitore agli ordini, dalla gestione della supply chain ai pagamenti e alla fatturazione elettronica. Secondo i dati appena diffusi dall'Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano, in Italia questo fenomeno ha raggiunto nel 2016 un giro d'affari di 310 miliardi di euro, crescendo del 19% rispetto all'anno precedente e riguardando circa 120mila imprese clienti (+20%). Aziende grandi, soprattutto (una su due fa ricorso a strumenti digitali nella relazione con clienti o fornitori), ma anche piccole e medie (la penetrazione è al 26%).

 

I numeri in sé non sono trascurabili ma rappresentano comunque un piccolo spicchio, il 14%, del totale delle transazioni B2B registrate in Italia, corrispondenti nel 2016 a un valore di 2.200 miliardi di euro. Il potenziale è chiaramente molto più ampio, specie se si pensa alla notoria parcellizzazione del tessuto imprenditoriale nostrano: su 5 milioni di realtà attive, si contano 4.500 di grandi dimensioni, 250mila Pmi, 1,5 milioni di microimprese e 3,2 milioni di attività indivituali.

 

Nella definizione di e-commerce B2B rientrano le soluzioni di e-procurement (processi di ricerca, qualificazione e certificazione fornitori, negoziazione su strumenti digitali e cataloghi), quelle per l'esecuzione dei processi di supply chain (fasi logistiche, commerciali, amministrative e contabili) e quelle di collaborazione sempre relativamente alla supply chain (pianificazione, sviluppo nuovi prodotti, gestione della qualità). Attualmente, in Italia i tre quarti del giro d'affari dell'e-commerce B2B rigurdano le applicazioni di e-supply chain execution, e in particolare gli strumenti per il recupero di efficienza e la riduzione degli sprechi nel ciclo ordine-consegna-fatturazione-pagamento. Le soluzioni delle altre due categorie, cioè l'e-procuremente e la e-supply chain collaboration, hanno soltanto cominciato a diffondersi in poche grandi imprese.

 

Trasversalmente a questi segmenti d'offerta, in Italia sta crescendo lo scambio elettronico di dati (Edi) fra aziende: nel 2016 ha riguardato 150 milioni di documenti (+36% rispetto al 2015) e circa 12mila imprese. Nel nostro Paese si contano, inoltre, 430 Extranet e portali B2b che connettono 120mila organizzazioni per lo scambio di documenti del ciclo dell’ordine, mentre i grandi portali di e-procurement sono poco meno di 250.

 

ARTICOLI CORRELATI