27/01/2012 di Redazione

L'Europa investe sul cloud con vista sulle Pmi

La Ue finanzierà un programma mirato ad avvantaggiare le piccole aziende, che necessitano più di tutte dei vantaggi del computing a nuvola ma non dispongono dei fondi necessari per attivare progetti in tal senso. La prima tranche di investimento è di 10 m

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Neelie Kroes, vice presidente della Commissione Europea, ha confermato in occasione del Forum economico mondiale di Davos, in Svizzera, che è giunto il momento di investire sul cloud computing per aiutare l'Europa a fronteggiare i problemi della tutela del copyright e quelli relativi alla pirateria. In questo senso ci sarà un investimento iniziale da parte della Ue di 10 milioni di euro. 

Neelie Kroes, vice presidente della commissione europea

Nell'ultimo anno la Commissione ha tenuto colloqui con diversi fornitori di cloud e con i consumatori al fine di identificare le principali questioni che devono essere affrontate. "I risultati sono chiari - ha detto la Kroes - e molti pongono le stesse questioni da prima dell'avvento del cloud. Le domande che vanno per la maggiore sono le seguenti: come faccio a sapere se con il servizio che sto sottoscrivendo i miei dati sono protetti? Di quali provider posso fidarmi? Posso cambiare operatore con facilità? E ancora, se proprio non mi soddisfa il servizio che sto ricevendo, posso chiede l'applicazione pedissequa del contratto attraverso un'azione legale?".

I problemi, stando a quanto dichiarato dalla Kroes, sono più pressanti per le aziende più piccole, e cioè quelle "che potrebbero trarre i maggiori benefici cloud, ma che allo stesso tempo hanno una capacità di spesa limitata e non dispongono delle risorse necessarie per attivare trattative individuali con i fornitori dei scrivizi cloud". Per questo motivo il Commissario ha ribadito la sua determinazione per abbattere queste barriere attraverso un partenariato europeo. La Commissione esaminerà i requisiti comuni per la fornitura di servizi cloud e metterà a punto una serie di norme che garantiscono la sicurezza e la concorrenza. 

"Mi aspetto buoni progressi verso l'implementazione del servizio nel 2012 e i primi risultati nel 2013" ha concluso la Kroes, incontrando il favore delle associazioni a difesa dei consumatori del gruppo Digital Europe.

Ieri il sito del Parlamento europeo è stato vittima di un attacco DDoS

Intanto il Parlamento europeo ha dovuto affrontare un'altra questione sempre di attualità in tema di tecnologie digitali, la sicurezza. Dalle agenzie si apprende infatti che ieri il sito dell'organismo europeo è stato vittima di un attacco di tipo Distributed Denial-of-Service (DDoS). I colpevoli non sono ancora stati identificati ma si pensa che siano riconducibili alle proteste contro la guerra al file sharing e alla chiusura del sito Megaupload, oltre agli accordi commerciali anti-contraffazione.

Il Parlamento ha confermato in una nota di aver preso provvedimenti per ridurre l'impatto degli attacchi, ma il sito è rimasto fuori uso fino al tardo pomeriggio.


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