12/03/2016 di Redazione

La batteria sudcoreana terrà acceso il cellulare per sette giorni

I ricercatori dell’Università di Pohang hanno sviluppato una tecnologia di nuova generazione, che sfrutta celle a combustibile supportate da componenti in acciaio inossidabile poroso al posto del silicio. Il risultato? Secondo gli scienziati, in futuro sa

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Solo il tempo dirà se la scoperta dell’Università di scienze e tecnologia di Pohang, in Corea del Sud, diventerà qualcosa di applicabile su scala industriale oppure se rimarrà nell’affollato limbo della ricerca sperimentale. Gli esperti dell’ateneo asiatico hanno pubblicato un lavoro in cui illustrano una nuova tipologia di batteria, basata su celle a combustibile (fuel cell) realizzate con acciaio inossidabile poroso, in grado di fornire energia a uno smartphone per un’intera settimana. Oppure, capaci di far volare senza sosta un drone per un’ora. E non solo: secondo i ricercatori, la nuova tecnologia sarà scalabile, in quanto in futuro si potranno realizzare anche batterie per le automobili elettriche.

Lo studio dell’Università sudcoreana ruota attorno ai sistemi micro solid oxide fuel cells (micro-Sofc), le cui temperature d’utilizzo possono essere portate sotto i 600 gradi Celsius e, in alcuni casi, fino a 350° C. Le nuove celle sviluppate dagli esperti sono le prime al mondo a combinare l’acciaio inossidabile poroso con elettroliti in elettrodi a film sottile, capaci di resistere meglio alle temperature.

Le batterie basate su tecnologia micro-Sofc convertono l’idrogeno in elettricità tramite la migrazione degli ioni di ossigeno, in modo da alimentare l’elettrodo attraverso l’elettrolita. Le celle a combustibile di terza generazione, oggetto dello studio dell’Università di Pohang, sono considerate molto promettenti perché hanno una struttura semplice e non presentano problemi di corrosione o di perdita dell’elettrolita.

 

Fonte: Nature. Immagini in dettaglio di una micro-Sofc

 

L’obiettivo finale è sostituire il silicio come componente di supporto, perché questo materiale si è dimostrato di facile degradabilità e di poca durata, a causa delle diverse capacità di espansione termica rispetto all’elettrolita. Il silicio, concludono i ricercatori, “non è utilizzabile nei dispositivi che richiedono un’accensione o uno spegnimento rapidi”, come per esempio gli smartphone. Grazie all’acciaio inossidabile poroso, invece, è stato possibile aumentare le performance e la durata dei componenti in gioco. Ovviamente, la tecnologia andrà perfezionata: non è nemmeno pensabile utilizzare nei cellulari batterie in grado di arrivare a 550 gradi.

 

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