12/12/2019 di Redazione

La blockchain per il crowdfunding immobiliare debutta in Italia

Trusters, piattaforma di crowdfunding per gli investimenti nel settore immobiliare, ha adottato la tecnologia dei registri distribuiti per tracciare e garantire i suoi processi.

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Per la prima volta in Italia, la blockchain si mette al servizio del settore immobiliare e più precisamente del crowdfunding immobiliare. Trusters, piattaforma per gli investimenti immobiliare in crowdfunding attiva in Italia da due anni (la prima sul mercato nostrano), ha adottato la blockchain per tracciare e garantire tutta l’attività di presentazione e negoziazione del portale. Lo ha annunciato Andrea Maffi, fondatore e chief operatring officer dell’azienda, nel corso di un workshop organizzato a Milano in collaborazione con M9, Swiss Crowd ed Economy Group. 

 

I dati della piattaforma saranno quindi tracciati e conservati con la blockchain grazie alla partnership con Swiss Crowd, azienda svizzera che ha realizzato prima soluzione di registri distribuiti per la certificazione del real estate. A oggi sono oltre duemila gli utenti registrati su Trusters.it, la raccolta ha superato i 2 milioni di euro e sono oltre 27 i progetti finanziati, tre i progetti restituiti, oltre cinquemila gli utenti sui social. 

 

Il mattone è una delle poche possibilità d’investimento che, nel contesto economico-finanziario attuale, permette di generare extra-rendimenti: in Italia siamo al 4,77%, contro il 3,19% delle obbligazioni e l’1,37% dei titoli di Stato. Il lending, che Trusters coniuga con la formula del crowdfunding, è in sostanza un prestito su un progetto immobiliare che ha il vantaggio di una durata relativamente breve e che viene remunerato . L’altra modalità possibile è l’equity. “La nostra missione è rendere semplice e democratizzare l’investimento immobiliare: si può investire a partire da 100 euro”, ha spiegato Maffi.

 

Giancarlo Giudici, professore associato di finanza aziendale e direttore scientifico dell’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, ha sottolineato l’importanza della democratizzazione che caratterizza il crowdfunding, con la possibilità di investire anche somme limitate. E ha dato qualche numero: su 10 miliardi di dollari di crowdinvesting immobiliari globali, il lending ha il 50% del mercato, l’equity il 35% e il rimanente sono investimenti ibridi. In Italia si è passati da un valore inferiore al miliardo di euro nel 2017 ai 7,7 milioni di euro del 2018, ai 5,5 milioni di euro del solo primo semestre di quest’anno. Nel nostro Paese sono in tutto circa 120 i progetti finanziati crowdinvesting immobiliare, 92 dei quali tramite lending, mentre la raccolta totale è di circa 40 milioni euro. 

 

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