09/03/2018 di Redazione

La diversity dev'essere una priorità, non un vago progetto

Accogliere un maggior numero di donne e di rappresentanze di culture ed etnie diverse è per le aziende un dovere e allo stesso tempo un'opportunità che si traduce in risultati. Ne parliamo con Rich Montgomery, group vice president of international di Veri

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Da qualche tempo nelle aziende, specie nelle grandi multinazionali, si parla di diversity: un principio che racchiude la valorizzazione di tutte le diversità, incluse quelle di genere. Il dovere di garantire parità di accesso e di carriera alle donne potrà sembrare una ovvietà, ma i numeri internazionali e italiani dipingono uno scenario ancora dominato dal cromosoma ipsilon, specie nell'ambito delle professioni informatiche e scientifiche e specie per quanto riguarda le posizioni di maggior potere (e retribuzione). Ne abbiamo discusso con Rich Montgomery, group vice president of international di Verizon, multinazionale che tra i propri 160mila dipendenti annovera un 60% di donne e persone di colore.

 

Quanto è importante la diversity oggi nei luoghi di lavoro?

Da qualche anno ormai le aziende di tutto il mondo stanno affrontando la sfida di aumentare la diversity, in particolare quella di genere, all'interno della propria forza lavoro. In un mondo in cui le ragazze spesso spiccano per bravura sui ragazzi, nella scuola e nell'università, questo loro successo ancora non si traduce in una bilanciata presenza nei team di lavoro aziendale e in particolare nei ruoli senior. Una forza lavoro più equilibrata in termini di sesso e di età è cruciale per il successo di qualsiasi azienda consolidata nel mondo. Le tecnologie digitali stanno modificando radicalmente tempi e modi con cui le imprese operano, nonché le loro relazioni di business. E hanno impatto anche sull'insieme delle competenze richieste per portare avanti le aziende. Tutto ciò rappresenta una vera sfida, considerando l'invecchiamento e la progressiva riduzione della forza lavoro. Per essere leader tecnlogici nell'attuale e ultracompetitivo contesto, le aziende hanno bisogno di persone di valore, con competenze tecniche al servizio del futuro.

 

Le competenze richieste dalle aziende, quindi, stanno cambiando?

Le aspettative sul mondo del lavoro dei Millennials sono molto diverse da quelle delle precedenti generazioni. Sono abituati a interagire con gli altri 24 al giorno, senza interruzioni e in modo trasparente. Sono abituati a collaborare quando vogliono e dal luogo che desiderano, con l'aspettativa di poter infrangere o almeno ammorbidire le regole. I confini tra vita professionale e personale non sono più semplicemente sfumati, bensì hanno smesso di esistere. E, quel che più conta, queste persone sono nativi digitali. Il risultato di tutto questo è l'esistenza di un divario crescente fra l'economia digitale e quella consilidata, divario dovuto anche al fatto che gli effetti di Internet sono tanto evidenti e trascinanti e il cambiamento è così rapido che per la vecchia guarda è difificile stare al passo. Ecco perché la diversity è tanto importante. Una forza lavoro eterogenea aiuta a poter comprendere meglio i clienti e le loro opinioni.

 

La diversity è dunque un vantaggio, e non solo un valore?

In un mercato globalizzato, le intuizioni e la sensibilità culturale ottentui da chi ha radici in altri Paesi o culture sono di inestimabile valore. Una forza lavoro differenziata, inoltre, permette di trarre vantaggio da un'ampia gamma di pensieri e idee che possono alimentare l'innovazione, ovvero la linfa vitale dell'economia digitale. Avere vari punti di vista su un problema, nati da esperienze di vita differenti, produrrà soluzioni diverse.

In aggiunta a tutto questo, numerose ricerche dimostrano che le società con un gruppo dirigenziale al cui interno c'è una maggiore percentuale di donne ottengono migliori performance finanziarie. Dunque un migliore equilibrio di genere equivale al successo del business. E poiché l'economia digitale continua a crescere, anche la competizione non potrà che accentuarsi e qualsiasi incremento nei risultati finanziari sarà il benvenuto.

 

Rich Montgomery, group vice president of international di Verizon

 

All'interno di Verizon è in corso qualche iniziativa legata ai ruoli Stem?

Credo che per colmare il gap dei talenti sia cruciale portare su ruoli tecnici un maggior numero di donne e una forza lavoro diversificata. Per questo Veirzon investe molto nella formazione dei dipendenti, riducendo il digitial divide nelle comunità poco raggiunte dai servizi attraverso il nostro programma Innovative Learning e aumentando la consapevolezza delle opportunitù di carriera Stem tra le donne e le minoranze con iniziative come Women In Tech NYC e la campagna #weneedmore. Uno dei nostri gruppi di dipendenti, Wave (Women’s Association of Verizon Employees) offre attivamente un supporto di networking per le donne attraverso periodiche attività di formazione, educazione e opportunità di sviluppo.

Siamo molto focalizzati sullo sviluppo delle compentenze delle nostre dipendenti con corsi di formazione e aggiornamento, sia preoccupandoci di far crescere i profili senior sia assicurandoci di costruire delle basi solide. Lavoriamo per accertarci di reclutare persone con selezioni equilibrate, il che spesso significa fare assunzioni in modo diverso e pensare in modo diverso alle competenze che stiamo cercando e potremmo trovare. Verizon sta creando un ambiente in cui si possono correre dei rischi, in cui ispirare i giovani a interessarsi alle materie Stem e in cui poter costruire un futuro più sereno.

 

Che cos'altro si può fare per ridurre il gender gap?

Penso che tutti dovrebbero collaborare per dare origine al cambiamento, e questo significa continuare a fare educazione sull'importanza della diversiry. Abiamo bisogno di addetti alla rirose umane che comprendano i vantaggi di team di lavoro diversificati e che siano disposti a impegnarsi per reperire candidati di ogni appartenenza. Abbiamo bisogno di spazi di lavoro che siano accoglienti per tutte le generazioni. Abbiamo bisogno di direzioni It che offrano varie opzioni tecnologiche, adatte a diversi stili di lavoro. E infine abbiamo bisogno di dirigenti d'azienda che si assicurino che tutto questo sia una priorità e non solo una vaga idea per il futuro.

 

 

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