09/06/2011 di Redazione

La giornata mondiale dell'IPv6 è stata un successo

I gestori di reti e servizi che ieri hanno partecipato all'esperimento di 24 ore previsto dalla Giornata Mondiale dell'IPv6 non hanno segnalato problemi: tutto è andato bene, nessun rallentamento della Rete o attacco di hacker. Il passaggio al nuovo proto

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La giornata mondiale dell'IPv6 (World IPv6 Day per l'8 giugno: primo test mondiale) è passata indenne dalle più funeste previsioni di crash della rete, di attacchi di hacker e di altre possibili sciagure. Secondo un portavoce di Arbor Networks, una società di sicurezza che ha monitorato Internet nel corso del test di ieri dell'IPv6, le 24 ore di prova sono andate bene, "non abbiamo notato particolari problemi o rallentamenti. Tutto è andato, in sostanza, come il giorno precedente al test".

Non ci sono stati problemi nel corso della Giornata mondiale dell'IPv6

In sostanza, come si supponeva, le aziende che hanno partecipato all'esperimento ieri hanno supportato simultaneamente, per 24 ore, sia IPv4 che IPv6. Qualunque sistema remoto in grado di connettersi via IPv6 ha quindi usato il nuovo protocollo, mentre i client che non supportavano il nuovo protocollo hanno continuato a comunicare via IPv4.

Lo stesso report positivo è stato rilasciato da altre aziende, come Facebook e Google. Facebook ha dichiarato di non aver rilevato particolari difficoltà. Donn Lee, uno degli ingegneri di Mountain View che ha lavorato per predisporre l'infrastruttura di rete di Facebook all'esperimento, ha dichiarato che "come ci auguravamo e come speravamo accadesse, si è trattato di un non-evento dal punto di vista tecnico".

Google si è aggiunto al coro delle voci entusiaste e ha confermato che ha rilevato un aumento pari al 65% del traffico IPv6 diretto ai siti e ai servizi della società. Né Google né Facebook hanno dovuto per qualsiasi motivo disattivare le connessioni IPv6.

Per quanto riguarda l'Italia, Marco Sommani del Cnr di Pisa e presidente dell'IPv6 Forum Italia, ha dichiarato che ''finalmente anche i provider italiani hanno preso coscienza di ciò che devono fare'' (Perché è faticoso migrare alla nuova Internet?). Quello di ieri, infatti, era solo un esperimento: il prossimo passo da fare sarà quello di passare dai test all'implementazione vera e propria. Per raggiungere l'obiettivo è necessario che tutti i provider e i gestori di rete attivino l'IPv6, operazione da fare in fretta, dato che gli indirizzi IPv4 potrebbero andare del tutto esauriti entro la fine dell'anno (Gli indirizzi internet sono finiti. Carrier, ora sveglia!).

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