Nuova passo in avanti di IBM nel campo delle tecnologie applicate al mondo della sanità . Big Blue ha infatti dato vita a un nuovo gruppo, il Watson Healthcare Advisory Board, un comitato consultivo il cui obiettivo è raccogliere conoscenze e offrire consultazioni sulla medicina, l'informatica e l'innovazione. Il punto di partenza, come può far intuire il nome, è l'uso di supercomputer come Watson in ambito medico.
A dirla tutta Watson non è un "semplice" supercomputer, ma anche un potente software analitico, che in passato si è rivelato capace di battere giocatori umani in un complesso quiz televisivo. E così si è guadagnato l'attenzione dei medici, che vorrebbero usarlo per le diagnosi più complesse.
IBM Smarter Healthcare
Non a caso a proprio in questi giorni il gigante di Armonk ha fatto sapere che la Society of Critical Care Medicine (SCCM) ha scelto "una soluzione IBM di business analytics per aiutare i suoi membri e una comunità medica più vasta a erogare assistenza in modo più efficace a pazienti affetti da patologie gravi in tutto il mondo".
In questo caso non si tratta di Watson ma della Web analytics di IBM, usata per riunire ed esaminare informazioni raccolte in tutto il mondo, aggiornare i medici su specifici argomenti, e migliorare in questo modo il livello dell'assistenza.
In altre parole il Web insieme agli strumenti software di Big Blue diventa da una parte uno strumento di formazione, qualcosa che in passato "voleva soprattutto dire partecipazione a eventi live". E dall'altra è soprattutto un assistente prezioso per risolvere difficoltà critiche.
Ad esempio, quando il personale sanitario vede un paziente in condizioni critiche ed è incerto su cosa fare, può accedere immediatamente a Learn ICU da un computer o da un dispositivo mobile per ottenere maggiori informazioni sull'argomento, tra cui le ricerche più recenti e i case study".
Insomma, la tecnologia IBM si è ormai inserita a pieno titolo nel mondo della medicina con un catalogo di soluzioni sempre più smart per il mondo healthcare. In termini più generali sembra chiaro che la cura della salute sia vicina a un salto della qualità non per la ricerca medica in sé, ma per l'analisi digitale delle informazioni disponibili. Un esempio che, speriamo, si diffonderà presto in altre discipline.