24/07/2018 di Redazione

La multa di Android rovina appena la festa ad Alphabet

La sanzione europea da 4,3 miliardi di euro pesa sugli utili trimestrali della holding proprietaria di Google. Ma il fatturato cresce del 26% grazie alla pubblicità e alle attività cloud.

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Alphabet si avvia a diventare una “one trillion company”, cioè un colosso valutato mille miliardi di dollari, un traguardo a cui puntano anche Amazon, Apple e Microsoft. C’è un incremento di fatturato del 26% tra i numeri del secontro trimestre dell’anno fiscale 2018, giacché la holding di cui Google è il piatto forte ha portato il giro d’affari di aprile, maggio e giugno a 32,66 miliardi di dollari, mentre nell’analogo periodo del 2017 era arrivata a 26 miliardi. Ma a guastare un po’ la festa ci ha pensato l’antitrust europeo di Margrethe Vestager, con una multa da 4,3 miliardi di euro (5,07 miliardi di dollari)) per abuso di posizione dominante di Android, multa che sarà anche accessibile ma che pesa un po’ sugli utili. Google ha già annunciato di voler fare ricorso ma intanto ha inserito la sanzione tra i numeri del bilancio trimestrale, forse per rispettare la “tradizione”, visto che già l’anno scorso campeggiavano i 2,7 miliardi di dollari della multa legata all’utilizzo anticoncorrenziale del servizio di comparazione prezzi Shopping.

Dopo le dichiarazioni a caldo dei giorni scorsi, in conference call con gli analisti l’amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, ha detto che “stiamo analizzando la decisione e credo che sia troppo presto per fare commenti o speculazioni […]. Ho fiducia nel fatto che troveremo un modo per assicurarci che Android sia disponibile su larga scala per tutti”. Per ora, la multa europea ha ridotto l’utile netto, sceso dai 3,5 miliardi di dollari circa del secondo trimestre 2017 ai 3,1 miliardi di quest’anno.

 

 

Quel che più interessa agli investitori è però il fatto che Alphabet sia un organismo in perfetta salute, e dunque il titolo è cresciuto in Borsa di oltre il 5% nelle contrattazioni after-hours. È in salute l’advertising, principale attività del gruppo societario, da cui per il trimestre derivano 28 miliardi di dollari di fatturato, con una crescita anno-su-anno del 24%. Ma lo è ancora di più tutto ciò che riguarda il cloud computing e che è incluso nella voce “other revenues”, cresciuta da 3,2 a 4,4 miliardi di dollari circa (di questa somma, il cloud rappresenta circa un miliardo di dollari nel trimestre).

Accanto all’offerta infrastrutturale IaaS, in cui Google insegue Amazon Aws e Microsoft Azure, sta emergendo l’importanza di TensorFlow, l’offerta rivolta a sviluppatori e aziende interessate all’intelligenza artificiale: questa piattaforma mette a disposizione risorse di calcolo e semplifica il lavoro di creazione delle applicazioni, in un ambito in fortissima crescita quale il machine learning.

 

 

Nella voce “other bets” rientrano invece le scommesse più sperimentali di “X” così come i palloni aerostatici e i droni, recentemente promossi allo status di società interne al gruppo e non più di progetti. Da queste attività molto costose per Alphabet non ci si aspettano dei margini, trattandosi più che altro di scommesse sul futuro e dunque fisiologicamente in perdita ma è apprezzabile l’incremento di fatturato dai 97 milioni di dollari del secondo quarte 2017 agli attuali 145 milioni.

 

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