09/12/2015 di Redazione

La “navigazione sicura” di Chrome arriva di default su Android

Google ha pubblicato la versione 47 della propria app, che introduce il Safe Browsing automatico per i dispositivi del robottino verde. Una pagina rossa di allarme bloccherà l’accesso alle pagine ritenute pericolose.

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I malintenzionati che provano a intrufolarsi nei dispositivi Android troveranno da oggi una barriera in più sul loro cammino. Google ha pubblicato un aggiornamento dell’app del browser Chrome, introducendo così di default anche su mobile la funzionalità di Safe Browsing, già presente da due anni nella versione desktop e disponibile fino a oggi su smartphone e tablet solo tramite la compressione dei dati. Grazie a questa opzione, il browser bloccherà in automatico l’accesso alle pagine contenenti probabili minacce (malware, download di software malevolo, tecniche di ingegneria sociale e così via) e avviserà l’utente con l’ormai nota pagina rossa, invitandolo a tornare sui suoi passi. In questo modo, le centinaia di milioni di persone che utilizzano quotidianamente device Android dovrebbero essere più al sicuro. Ovviamente, se dispongono di Chrome 47 nella versione mobile.

Ma come mai si sono dovuti aspettare due anni per avere questa funzionalità anche su smartphone e tablet? Il problema principale che gli sviluppatori di Big G hanno dovuto affrontare è stata la mancanza di risorse tipiche di un dispositivo mobile. A differenza dei computer, questi device possono fare affidamento su una durata limitata della batteria e, spesso, anche su segnali di rete non molto performanti. L’analisi condotta da Safe Browsing su miliardi di pagine Web richiede risorse e incide quindi sul traffico dati e sui consumi energetici dei dispositivi.

“Abbiamo lavorato con il team di Google dedicato alla compressione, in modo da inviare la minor quantità di dati possibile”, hanno scritto alcuni sviluppatori di Big G in un blogpost. “Con l’aiuto del team Android Security, poi, abbiamo realizzato un software davvero ‘tirchio’ dal punto di vista della memoria e dell’utilizzo del processore, concentrandoci anche sul contenimento del traffico di rete”.

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