04/07/2017 di Redazione

La realtà virtuale di Samsung si arricchisce con Visual Camp

Durante il Mobile World Congress 2017 di Shanghai, il chaebol ha mostrato un nuovo prototipo di visore chiamato Exynos Vr III: realizzato con il contributo tecnologico dell’azienda sudcoreana (nata in seno al Ministero della Scienza), integra processori e

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Samsung starebbe lavorando a un nuovo visore per la realtà virtuale. L’azienda sudcoreana ha già in catalogo il Gear Vr, ma l’headset funziona soltanto grazie all’inserimento nel casco di alcuni smartphone della famiglia Galaxy. Il nuovo prodotto, adocchiato durante un evento tecnologico in Asia (Mobile World Congress 2017 di Shanghai), potrebbe cambiare le carte in tavola in favore del chaebol. Identificato con il nome Exynos Vr III, il prototipo è un visore standalone ed è quindi dotato di capacità di elaborazione e scheda grafica indipendenti. Il device unisce tecnologia proprietaria e terza, sviluppata nello specifico da Visual Camp, azienda sudcoreana nata in seno al K-Ict Born2Global Centre, un’agenzia del Ministero della Scienza di Seul.

Secondo quanto si apprende da alcune testate statunitensi, l’Exynos Vr III dispone di un system-on-chip a 10 nanometri, con processore a sei core (due Samsung M2 a 2,5 GHz e quattro Arm Cortex-A53 a 1,7 GHz) e Gpu integrata Mali G71 Mp20. Il visore può inoltre supportare un doppio schermo Wqhd+ con un refresh rate di 90 frame per secondo (a una risoluzione vicina a 2.560 per 1.440 pixel), oppure un display singolo 4K a 75 Hz.

Dalle foto circolate in rete non è però possibile capire se il prototipo dispone effettivamente di un doppio schermo interno o di un pannello singolo. Ma i colpi di scena arrivano forse dalla tecnologia di Visual Camp, che ha dato all’Exynos la possibilità di interpretare anche i movimenti degli occhi, oltre a fornire sensori per elaborare i gesti e soluzioni per il riconoscimento facciale.

In particolare, il tracciamento visivo diventa fondamentale per creare esperienze immersive di qualità, bilanciando anche nel modo migliore la capacità di calcolo. Con un processo noto come foveated rendering, infatti, il dispositivo porta la risoluzione al massimo a seconda di dove l’utente sposta gli occhi, riducendo la qualità delle immagini nelle altre aree del display. Non resta che aspettare, per vedere se Samsung e Visual Camp riusciranno a portare il nuovo prodotto sul mercato.

 

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