21/07/2010 di Redazione

La Repubblica+ digitale si paga col Vodafonino

Un'assoluta prima mondiale sta per affacciarsi dal 2 agosto grazie alla collaborazione tra Vodafone Italia e Gruppo Editoriale L'Espresso. Si potrà acquistare il quotidiano digitale utilizzando il numero di cellulare Vodafone e leggerlo sul pc, il tablet,

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Un primato mondiale che inorgoglisce e gonfia le gote sia di Vodafone sia del Gruppo Editoriale L'Espresso.

Dal prossimo 2 agosto l'editore di "La Repubblica +", la versione digitale del quotidiano, utilizzerà il numero di cellulare degli utenti Vodafone come chiave di accesso e pagamento per i contenuti fruibili sui vari mezzi digitali: dal pc al tablet pc allo smartphone. L'iniziativa di lancio prevede che le prime due settimane di agosto saranno gratuite e serviranno a far sperimentare a chi ha un numero di telefono Vodafone l'innovativo sistema di micro-pagamento messo in piedi dall'operatore.

Il logo dell'applicazione su iTunes Store di La Repubblica+


La collaborazione tra i due protagonisti è infatti una importante anteprima mondiale: se il cliente Vodafone vuole leggere La Repubblica sull'iPad oppure sullo smartphone non deve far nulla se non acconsentire alla transazione perché il futuro addebito (di cui per il momento non si sa nulla) sarà addebitato sul numero telefonico e quindi scalato dal credito o addebitato sull'abbonamento. Se il cliente vuole invece fare la stessa cosa ma utilizzando un pc o altro lettore digitale non collegato mediante Sim-Vodafone, dovrà solo digitare il numero di telefono e associarsvi la propria password inserita al momento della registrazione al servizio. Il pagamento seguirà lo stesso percorso: sarà addebitato al numero Vodafone.

E' una primizia mondiale degna di attenzione e sulla quale mancano ancora molti pezzi del puzzle per farsi una opinione circostanziata.

Anteprima mondiale d'un sistema di pagamento dei giornali mediante l'utilizzo del numero del cellulare


Certamente l'esperienza del Times di Londra non ha scoraggiato il Gruppo Editoriale L'Espresso dal procedere verso una strategia che sposa l'innovazione dei modi di fruire i suoi prodotti editoriali con la necessità di cercare una modalità di pagamento che ripaghi gli investimenti e i costi.

Si sa che il quotidiano londinese di Rupert Murdoch ha chiesto ai visitatori del suo sito web di sottoscrivere un abbonamento per leggerne i contenuti. Il giornale concorrente, The Guardian, ha brindato a champagne sottolineando che da suoi calcoli il traffico di utenti del sito del Times è crollato in verticale. Le stime ottimistiche indicavano un -60% mentre il Guardian parla del -90% di lettori. Che sarebbe un disastro perché porterebbe dietro un calo degli investimenti pubblicitari, una minor autorevolezza del giornale (meno persone ambirebbero a farsi intervistare per farsi leggere da 80mila persone anziché da 400mila).

Il lancio promozionale delle prime due settimane di agosto viene a ridosso dalle consegne ai clienti italiani degli iPad. Il lettore di Apple infatti si è rivelato negli USA lo strumento sul quale pressoché tutti gli editori a stampa si sono gettati con entusiasmi più o meno marcati considerandolo come strumento da sperimentare per inventarsi un'alternativa digitale alle perdite di copie cartacee. Con risultati dubbi: anche il più fantasmagorico e pirotecnico Wired ha ancora trovato modo di differenziare, in modo evidente e gradito ai lettori, il prodotto digitale da quello che finisce su inchiostro e carta.

Le promesse-premesse di La Repubblica+ sono invece diverse perché, tra i valori aggiunti attesi, sono proprio i contenuti "altri" rispetto al cartaceo che il digitale favorisce.

E l'esperienza anche del Corriere della Sera su iPad, oppure di iPanorama, la versione digitale del settimanale mondadoriano e antagonista de L'Espresso, non aggiunge molto altro alla copia cartacea.

Anzi sottrae l'esperienza dello sfoglio della carta col dito inumidito.

iPanorama


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