25/04/2011 di Redazione

La sicurezza informatica è sempre una priorità per le aziende

La fotografia di Gartner relativa alla spesa in software di security in Italia conferma la crescita degli investimenti, che toccheranno nel 2014 quota 270 milioni di euro. Il 30% dei budget è rivolto alla protezione “end point”, un terzo ai pacchetti per

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“Cloud, mobility e malware sono tre tematiche di estremo interesse per il mercato delle sicurezza in Italia: basti pensare che nei prossimi quattro anni è prevista una crescita media annua del 9% nella spesa in soluzioni software per toccare quota 270 milioni di euro nel 2014. In questo contesto, un altro dato molto significativo riguarda le nuove soluzioni tecnologiche e in particolare quelle di Security Information & Event Management, che stimiamo avranno una crescita media anno su anno del 21%”.

La fotografia di Ruggero Contu, Principal Research Analyst di Gartner, offre un quadro preciso di come la necessità di proteggere computer, reti e apparati sia sempre e comunque una voce importante degli investimenti It delle imprese. Un settore che vede, per lo meno nel campo delle piattaforme di “endpoint protection”, che coprono il 30% della spesa in sicurezza It in ambito aziendale, tre soli fornitori dividersi la metà della domanda in Italia e rispettivamente questi sono Symantec (con una quota del 23%), McAfee (16,5%) e Trend Micro (12,3%).

La spesa in sofwware di sicurezza informatica in Italia arriverà nel 2014 a quota 270 milioni di euro


Un quadro ben definito a cui vanno aggiunti almeno un altro paio di dati; uno relativo alla grande incidenza dei pacchetti di Web ed e-mail security, che arriveranno a catturare più di un terzo (poco meno di 100 milioni di euro) della spesa in soluzioni di sicurezza, l’altro inerente il peso sostanziale dei servizi (di sviluppo e integrazione, consulenza e di It management) legati alla security, che entro il 2014 sono destinati a superare il tetto dei 610 milioni di euro i virtù di una crescita media annua del 5,9%.

Il panorama delle minacce malware, lo conferma ancora Gartner, è sempre in evoluzione e questo rende i virus un incubo sempre attuale per aziende e consumatori. I 120 milioni di euro spesi oggi in Italia (di cui 50 milioni dalle aziende e i restanti 70 milioni in ambito consumer) ogni anno per proteggersi dal software malevolo non fanno che ribadire l’importanza che viene data dall’utenza alla protezione da attacchi sempre più mirati.

Il punto focale della questione è come proteggersi senza svenarsi nell’acquisto di soluzioni di sicurezza? L’indicazione che arriva dagli analisti è la seguente: per una più efficace protezione di sistemi e dati è necessario utilizzare tecnologie in grado sia di riconoscere e fermare software malevolo che di proteggere le informazioni e a limitarne la perdita. In poche parole il rischio di smarrire o farsi sottrarre documenti attraverso supporti Usb, Internet e posta elettronica è tale che occorre attrezzarsi a dovere e non con un semplice antivirus.
 
A rendere più complicato il compito dei responsabili della sicurezza informatica vi sono oltretutto due fenomeni ormai radicati a livello di processi e infrastrutture It aziendali, il cloud computing e la virtualizazione. Due “tecnologie” sinonimo di indubbi vantaggi operativi (maggior flessibilità e minori costi di gestione) che non sono però esenti da rischi per l’integrità dei dati, se non adottate in modo adeguato. Il computing a nuvola, per contro, offre anche l’opportunità di accedere alle applicazioni di sicurezza in modalità “as a service” (come servizio), esattamente come avviene per le soluzioni di Crm o collaborazione. Al cloud guardano in modo strategico anche le società di security come Symantec, che gestisce nella nuvola qualcosa come 60 petabyte di dati e ha rafforzato questo business grazie all’acquisizione di Message Labs, società altamente specializzata in questo ambito.

L’altro fronte caldo in tema di sicurezza è infine la mobility e più precisamente la fortissima crescita in seno alle aziende dell’utilizzo di smartphone e di sistemi di telelavoro. Le tecnologie mobili, una delle tante facce della “consumerizzazione” dell’It predetto da tempo da Gartner, sono una componente ormai vitale dell’attività aziendale e proprio per questo sarà fondamentale monitorare e controllare cosa e come queste vengono utilizzate. E per soddisfare questo requisito gli analisti hanno ovviamente la ricetta pronta: implementare un numero rilevante di strumenti e processi per assicurarsi che, assieme alla massimizzazione del beneficio del mobile computing, venga garantita anche la sicurezza e l’integrità delle informazioni.

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