21/04/2017 di Redazione

La virtualizzazione enterprise di Red Hat guadagna in automazione

L'aggiornamento di Red Hat Virtualization alla versione 4.1 migliora sul fronte dell'intergrazione con altri prodotti del vendor e, quindi, sul fronte dell'automazione. Introduce, inoltre, nuove funzionalità di rete e di storage.

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Gestire risorse virtualizzate su server o sistemi desktop sarà più semplice per chi ha deciso di affidarsi a Red Hat. La versione numero quattro di Red Hat Virtualization, presentata nell'autunno del 2016, beneficia ora di alcuni aggiornamenti che la trasformano in 4.1 e che introducono sostanzialmente miglioramenti nella capacità di integrazione con altri prodotti dello stesso vendor e, di conseguenza, miglioramenti sul fronte dell'automazione.

Con la versione quattro, l'azienda già aveva potenziato la soluzione con un hypervisor più performante, con il supporto a Openstack e con elementi di automazione dei processi. Si continua, ora, in questo solco con il miglioramento dell'integrazione con Ansible, altro prodotto di Red Hat dedito proprio all'automazione delle infrastrutture e dei processi It: diversi moduli di Ansible 2.3 possono essere usati direttamente da Red Hat Virtualizazion, per gestire macchine virtuali, storage, reti e altri elementi ancora.

Con la release 4.1, poi, diventa possibile riavviare le macchine virtuali anche quando il power management è disabilitato o non disponibile (caratteristica particolarmente utile in caso di cluster multi-sito), grazie ai più elevati livelli di disponibilità. Anche le prestazioni e la scalabilità dello storage ottenibili sulle risorse virtualizzate sono stati potenziali: lo Storage Pool Manager può ora delegare operazioni di archiviazione ad atri host di data center e in questo modo consente di condurre più attività in parallelo e di ottenere un throughput superiore. Grazie a migliori prestazioni “single storage” e una migliore gestione dell'archiviazione a blocchi, inoltre, gli amministratori potranno – rispettivamente – rimuovere gli snapshot più velocemente quando una macchina virtuale non è in uso e recuperare spazio dalla macchina virtuale.

Un'altra novità, al momento disponibile in anteprima tecnica, riguarda invece le funzioni di rete. Si chiama Open Virtual Network per Open vSwitch e permette di sfruttare elementi di software-defined networking su infrastrutture virtualizzate aziendali: per esempio, consente di isolare la gestione di overlay networking e subnet all’interno di Red Hat Virtualization. Questo elemento ha una interfaccia Api compatibile con OpenStack Networking (Neutron). La soluzione aggiornata alla versione 4.1 è già disponibile attraverso il Customer Portal di Red Hat.

 

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