05/11/2019 di Redazione

Le esperienze digitali si trasformano: che cosa ci riserva il futuro?

Gartner traccia una previsione sulle nove tendenze di digital design emergenti nel 2020, tra novità di user experience, interfacce vocali e strumenti a disposizione dei progettisti.

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Il Capodanno è ancora lontano, ma Gartner ha già tracciato le sue previsioni tecnologiche per il 2020. O meglio le previsioni sulle nove “esperienze digitali” che saranno di maggior tendenza l’anno prossimo trasversalmente a un po’ tutti gli ambiti della vita dei consumatori e delle aziende. “La volontà di farsi coinvolgere dalle tecnologie digitali diventerà un fattore chiave per determinare la capacità di qualsiasi sistema IT di produrre positivi risultati di business”, ha dichiarato Brian Prentice, research vice president di Gartner, durante un evento della società di analisti tenutosi in Australia. “L’esperienza digitale non è più limitata all’ambito delle società native digitali o ad aziende che fanno eccezione in specifici settori di mercato. I Cio devono assicurarsi che la propria azienda si impegni nella comprensione delle interazioni fra persone ed esperienze digitali, non meno di quanto faccia per monitorare la tecnologia in sé”.

 

Quali sono, dunque, le nove tendenze del 2020 pronosticate da Gartner? Vediamole e commentiamole una per una.

 

La “multiesperienza”

Il concetto fa riferimento alla molteplicità di forme di interazione possibili fra persone, dispositivi e app: il tocco sullo schermo, i gesti, la voce. Una strategia multiexperience prevede che vengano create applicazioni con interfacce specifiche per il dispositivo su cui verranno fruite, ma allo stesso tempo funzionanti in modo coerente un po’ ovunque, su Pc, smartphone, smartwatch, visori di realtà virtuale e altro ancora.

 

Le macchine senza interfaccia

In diversi campi industriali le interfacce integrate sulle macchine, per esempio tasti fisici e display, stanno via via lasciano il posto ad applicazioni che, eseguite su uno smartphone o su un tablet, trasformano il dispositivo mobile in una sorta di consolle di comando. Le dimensioni generose e l’alta risoluzione degli schermi, unite a interfacce Api ricche di funzionalità, permettono di confezionare esperienze d’uso soddisfacenti, anzi molto più soddisfacenti di quelle ottenibili con le vecchie interfacce integrate sui macchinari. A detta di Gartner, si aprono una serie di possibilità per evoluzioni di design industriale.

 

 

 

Le interfacce agente

Una agent interface impiega l’intelligenza artificiale per anticipare le possibili richieste dell’utente, sulla base di input dell’utente stesso o di “indizi” tratti dal contesto: l’esempio più noto, fra quelli già in circolazione, è quello dei chatbot. L’informazione derivata da input e contesto può servire, per esempio, per eseguire in automatico delle azioni che soddisferanno la necessità dell’utente. In sostanza, le persone smettono di chiedersi come funzioni un dispositivo, per concentrarsi sull’obiettivo da raggiungere. Gartner spiega che le interfacce agente rappresentano un vero e proprio nuovo paradigma di interazione uomo-macchina, destinato a influenzare pesantemente il modo in cui le aziende si relazionano sia con i loro dipendenti sia con i clienti.

 

I pagamenti tramite riconoscimento facciale

Contanti, carte di credito e procedure basate su QR code non scompariranno tanto rapidamente, ma la biometria come metodo di verifica dell’identità nei pagamenti inizia a farsi strada. In Cina, soprattutto, dove per gli analisti è già un trend emergente. Va detto che altrove, per un’affermazione più ampia del riconoscimento facciale nei pagamenti, la questione della privacy dovrà essere affrontata in modo molto diverso da come non si faccia in Cina, dove sostanzialmente le persone rinunciano a questo diritto pur di poter sfruttare la comodità della biometria. In ogni caso, questa tendenza ancor più di altre potrà essere sfruttata dalle aziende per migliorare la customer experience e generare profitti.

 

 

 

 

La progettazione inclusiva

Il design inclusivo, o progettazione inclusiva che dir si voglia, è un’altra tendenza destinata a emergere l’anno prossimo, uscendo dall’ambito ristretto dei software e dei dispositivi destinati a utenti con disabilità. Questo approccio, a detta di Gartner, troverà maggior spazio per poter assecondare “sensibilità culturali e comportamenti”. I designer di esperienze digitali, dunque, dovranno lavorare tenendo a mente le diverse necessità e preferenze di tutti i potenziali target.

 

L’internalizzazione dei servizi di digital design

Per realizzare esperienze digitali rivolte ai propri clienti, partner e dipendenti, le aziende sempre più utilizzeranno risorse proprie, anziché rivolgersi all’esterno. Anziché scegliere l’outsourcing, molte opteranno per l’insourcing, appoggiandosi a team di professionisti che lavorano in azienda: così facendo potranno ottenere maggior controllo, efficienza operativa, risparmi e spinta all’innovazione. Questo trend, secondo Gartner, è accentuato nei settori che più rapidamente stanno procedendo verso la digitalizzazione.

 

Il “Rinascimento” della ricerca sulla user experience

La ricerca sulla user experience (UX) e i metodi di testing correlati svelano elementi essenziali per una progettazione di successo e per iniziative di innovazione. Sempre più, quindi, per differenziarsi dalla concorrenza sarà importante imparare a comprendere le azioni e i desideri degli utenti. La ricerca sulla UX identifica sia le funzionalità sia le caratteristiche di design richieste affinché un prodotto o un’esperienza digitale soddisfi l’utente e, dunque, stimoli la fidelizzazione.

 

 

 

 

Il “design to code”

L’ottava tendenza è di natura tecnica, ma ha l’immediato risvolto pratico di velocizzare e semplificare il lavoro di chi confeziona interfacce ed esperienze digitali. Sta emergendo una nuova generazione di strumenti di progettazione in cui è possibile creare il codice del livello di presentazione (layer code) direttamente dal design dell’interfaccia grafica e da prototipi interattivi. Il design to code facilita la creazione di template dinamici e modificabili, di frammenti di codice, moduli e componenti riutilizzabili.

 

Design Ops

Si prosegue nel tecnico anche con l’ultima delle nove tendenze tracciate da Gartner. La necessità di definire e adottare sistemi di progettazione nelle aziende ha favorito la nascita del processo di design operations e di strumenti utili per la gestione di tale processo. I progettisti professionisti possono creare e distribuire standard di design, per esempio layout, palette di colori, font e altri elementi, che vengono poi gestiti attraverso diversi endpoint e applicazioni.

 

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