29/05/2017 di Redazione

Le novità di Arm sono completamente votate al machine learning

I processori Cortex-A75 e A55, oltre alla Gpu Mali-G72 promettono netti avanzamenti nella gestione dell’intelligenza artificiale direttamente sui dispositivi. I primi prodotti hardware dovrebbero arrivare a inizio 2018.

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L’architettura “smart” di Arm ha finalmente trovato posto in nuovi processori. L’azienda britannica, di proprietà di Softbank, ha svelato due chip e una scheda grafica a poche ore dall’inizio del Computex di Taipei. Le Cpu, chiamate Cortex-A75 e A55 sono basate su Dynamiq, tecnologia presentata a marzo che promette di aumentare l’efficienza e soprattutto le prestazioni dei processori. Le soluzioni A75 sono quindi le nuove top di gamma di Arm, che vanno a sostituire nella fascia alta i chip A73 (smartphone, automotive, notebook, server, dispositivi embedded) e che sono state sviluppate in modo specifico per sostenere i carichi di lavoro di machine learning e, più in generale, dell’intelligenza artificiale. I Cortex-A55 entrano invece nel mid-range, con una vocazione maggiore verso il risparmio energetico.

La grossa novità portata dai chip è che, almeno secondo quanto promette l’azienda britannica, l’elaborazione di algoritmi di apprendimento automatico avverrà direttamente in locale, sul dispositivo mobile in cui verrà installato il silicio, senza passare dal cloud. Questo porterà a netti vantaggi in termini prestazionali ed energetici.

In dettaglio, i Cortex-A75 presentano un’architettura fortemente scalare, con cache L1 da 64 KB, cache L2 fino a 512 KB e cache L3 condivisa opzionale che può toccare 4 MB. Possibile un loro utilizzo in configurazione standalone, vale a dire esclusivamente quattro A75, oppure in modalità big.Little, a cui vengono accoppiati quattro chip A55.

Significativo in questo senso l’avanzamento introdotto da Dynamiq, che a differenze delle tecnologie precedenti permette il fine tuning di ogni core: in questo modo, le aziende che sfruttano l’architettura Arm per i propri componenti (tutti i grandi nomi, da Qualcomm a Samsung), potranno configurare ogni cluster di processori con frequenze e consumi diversi, ottenendo così soluzioni altamente personalizzate.

I Cortex A75 arrivano a una frequenza di clock massima di 3 GHz e, secondo dati forniti dal gruppo nippo-britannico, le performance su thread singolo sono del 22 per cento superiori rispetto alla generazione precedente. Migliorati anche il throughput della memoria (fino al 16%) e l’efficienza energetica (più 30%).

 

 

I chip della serie A55 hanno invece prestazioni migliorate del 18 per cento, mentre il risparmio energetico ha visto avanzamenti pari al 15 per cento. Possono essere sfruttati in modalità standalone, con otto core A55, oppure in configurazione big.Little, abbinati agli A75. Questa serie di Cpu orientata al risparmio energetico troverà posto in device come indossabili e cellulari di fascia media, ma anche nei visori per la realtà virtuale e nei gateway IoT.

Infine, la nuova Gpu Mali-G72, che rimpiazza al vertice la G71, è caratterizzata da una densità prestazionale migliorata del 20 per cento ed è votata anch’essa al machine learning. Basata sull’architettura Bifrost, la scheda grafica può avere un numero massimo di 32 core a 850 MHz e supporta Api Vulkan, Directx 11.2, Opengl Es 3.2 e Opencl 2.0 La Gpu, così come i primi processori realizzati con i nuovi core A75 e A55, arriverà a cavallo fra la fine del 2017 e inizio 2018.

 

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