12/06/2019 di Redazione

Le reti sono alla base del viaggio verso il multi-cloud

La trasformazione delle infrastrutture è un imperativo per l’enterprise, ma non tutte le aziende sono pronte a cambiare mentalità: sono ancora molti gli ostacoli tecnologici, organizzativi e culturali da affrontare. Il parere di James Morgan, vice preside

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Il viaggio delle aziende verso un mondo multi-cloud è uno degli ambiti su cui si sta concentrando maggiormente Juniper Networks. La società statunitense arriva da un processo di trasformazione interna, che l’ha vista focalizzarsi sempre più su una proposizione incentrata su soluzioni definite dal software. Un “viaggio” iniziato con l’acquisizione di Contrail, avvenuta nel 2012, che ha permesso al vendor di costruire un’offerta adatta alle esigenze delle grandi aziende che devono gestire la complessità di infrastrutture ormai senza confini. Un problema, quello della definizione del perimetro della rete, che investe realtà di molti settori. Durante l’evento “It Infrastructure, Operations and Cloud Strategies” organizzato da Gartner a Francoforte, ictBusiness.it ha avuto l’occasione di discutere di questi temi con James Morgan, vice president enterprise sales per l'area Emea di Juniper Networks.

 

Come stanno affrontando le aziende questo viaggio verso un mondo multi-cloud?

Con molte incertezze e nervosismo, perché si trovano a operare in un contesto sfidante. Per alcune realtà i vantaggi e i benefici della trasformazione sono evidenti, ma i problemi emergono quando i clienti decidono di affrontare i vari silos su cui l’organizzazione si è modellata nel tempo e le modalità con cui adattare questi compartimenti al cloud. La complessità interna intimorisce quasi sempre, alcune però sono ben posizionate. Il nostro obiettivo è fornire gli elementi fondanti per la corsa verso il cloud.

 

Quali sono i mercati verticali più all’avanguardia?

Il retail, probabilmente, perché sta cercando di mettere i clienti al cuore della trasformazione digitale. La sperimentazione di nuove tecnologie per migliorare la customer experience, come l’utilizzo del riconoscimento facciale per i pagamenti o il ricorso ad applicazioni in store, e la concorrenza con nomi come Amazon hanno costretto le realtà di questo settore a innovare costantemente. In certi casi questa nuova strategia sta iniziando a dare i suoi frutti. Ma vanno sicuramente citati anche il sanitario, l’educational, i grandi player industriali e tutto il mondo Fintech.

 

James Morgan, vice president enterprise sales per l'area Emea di Juniper Networks

 

In quest’ottica di trasformazione, in che rapporti sono i team It e le linee di business?

È innegabile che ci siano ancora molte frizioni. Rimuovere questo attrito permetterebbe alle imprese di guadagnare in termini di agilità e velocità. Ma uno dei problemi principali è culturale e riguarda le competenze, che andrebbero coltivate molto più di quanto non si faccia oggi. Spesso vediamo frizioni anche a livello di ruoli e carriere, servirebbe un approccio più aperto per convincere i dipendenti a formarsi su ambiti diversi dal loro percorso di studi tradizionale. In questo senso, il Devops sta contribuendo in maniera significativa all’abbattimento delle barriere, soprattutto mentali, fra sviluppatori, ingegneri e membri delle operations.

 

Quali sono i timori principali delle aziende?

Il timore principale è rappresentato dalla sicurezza della rete e dalla gestione, che implica controllo e visibilità del dato. E questo è particolarmente vero nei casi in cui si fa un uso massiccio di dispositivi IoT. Juniper Networks ha un ruolo attivo in questo contesto, perché offre una piattaforma capace di creare un’infrastruttura coesa e unica anche in ambienti multi-cloud, che garantisca il giusto controllo in ogni direzione, dal data center alle filiali.

 

Come vi muovete in Emea e in Italia?

In ambito enterprise l’Italia è il quinto mercato europeo. Nel vostro Paese contiamo su due uffici, uno a Milano e l’altro a Roma. Il team è abbastanza ridotto perché ci muoviamo quasi esclusivamente tramite partner di canale, ad eccezione di alcuni grandi clienti. Ma l’intenzione è quella di investire di più in Italia. In area Emea lavoriamo soprattutto con le banche, con gli operatori telefonici (nostri clienti e partner allo stesso tempo), con i ministeri della difesa e con la PA in generale, oltre che con tutte quelle realtà che gestiscono infrastrutture critiche. Come, per esempio, le ferrovie.

 

Qual è, ad oggi, il peso delle soluzioni software sul vostro business?

La componente di software-defined networking sta crescendo a un ritmo superiore al resto e non ci sono dialoghi con i clienti che, a un certo punto, non finiscano per toccare questo aspetto. In termini di volumi, prodotti come switch e router rappresentano però ancora la fetta principale del nostro business. Ma le aziende si stanno adeguando ai tempi, seppur lentamente: trasformare l’architettura di rete è un vero e proprio viaggio e, come ogni viaggio, va affrontato una tappa per volta.

 

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