07/10/2016 di Redazione

Lenovo pronta a mettere le mani sui Pc di Fujitsu?

Secondo il Wall Street Journal il colosso cinese avrebbe avviato le trattative per creare una joint venture con la casa nipponica, in cui avrebbe la maggioranza assoluta. Un modello già seguito in passato con Nec. I giapponesi al momento confermano l’inte

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Guadagnare nuove quote di mercato grazie (anche) all’acquisizione di business altrui. È una delle strade che Lenovo sembra prediligere negli ultimi tempi. Dopo aver rilevato a luglio il 95 per cento delle quote della joint venture che aveva creato con Nec in ambito Pc, il colosso cinese si sarebbe ora seduto al tavolo con Fujitsu per provare a mettere le mani anche sui computer della casa giapponese. L’indiscrezione è stata riportata inizialmente dal Wall Street Journal e, secondo le fonti del quotidiano, attualmente si tratterebbe per creare un’altra joint venture (come nel caso di Nec) a maggioranza cinese che potrebbe nascere già entro la fine di ottobre. A lavori ultimati, circa duemila dipendenti di Fujitsu passerebbero sotto l’ombrello di Lenovo. In questo modo, l’azienda nipponica (la quale ha considerato l’idea ma non ha confermato la trattativa con i cinesi) potrebbe liberarsi di un business ormai non più considerato centrale da tempo.

Nell’ultimo anno fiscale, chiuso a marzo, Fujitsu ha consegnato circa quattro milioni di Pc, ma la divisione che gestisce questi prodotti ha registrato perdite per un centinaio di milioni di dollari. La società a marzo deteneva il 2,1 per cento di quote di mercato contro il 21,1 per cento di Lenovo (dato riferito ad agosto 2016), la quale si è confermata ancora come primo produttore di computer globale.

Ma un segmento in continua turbolenza non può lasciare tranquilli i manager del gruppo cinese. Lo Smart Device Business Group (Pscd) di Lenovo, che include Pc e tablet, ha registrato nel primo trimestre dell’anno fiscale 2016 ricavi per sette miliardi di dollari, pari a una contrazione del 7 per cento. La società è riuscita però a rosicchiare ulteriore margine sugli avversari in tutte le aree geografiche, eccetto la regione Emea, dove complessivamente ha generato vendite per 2,5 miliardi di dollari (-7,3%).

 

 

Se le voci di corridoio circolate in queste ore dovessero trovare conferma, il che è alquanto probabile, il gigante cinese potrebbe rafforzare ulteriormente il proprio business nel Paese del Sol Levante. In casa propria Fujitsu è infatti numero due e segue la joint venture Nec-Lenovo: un ulteriore accorpamento renderebbe la casa di Pechino inavvicinabile per qualsiasi concorrente. Almeno in termini di quote di mercato. Cosa dirà il regolatorio giapponese?

Il Paese asiatico era un tempo il secondo polo principale di produzione di computer, in tandem con gli Stati Uniti. Lo stesso Wall Street Journal scriveva, nel 1996, “Un’altra invasione giapponese è ormai imminente”. Ma nell’ultimo decennio la situazione è mutata profondamente. Sharp si ritirà dal mercato nel 2010 per concentrarsi sui tablet. Nel 2014 Sony cedette il business dei Pc Vaio a un fondo di investimenti. E di Nec si è già detto. Nel frattempo, gli investitori di Fujitsu sembrano essere felici dell’idea di scorporare il business dei computer: la fame della Borsa almeno per ora si è placata.

 

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