06/07/2012 di Redazione

Lenovo punta sul Brasile, altro che Italia

Lenovo ha annunciato l'apertura di un nuovo centro produttivo in Brasile per la fabbricazione di desktop e notebook. La nuova frontiera del mercato IT è il Sud America, nel momento in cui la crisi economica sta trascinando in basso l'Europa.

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Lenovo ha ufficialmente annunciato l'intenzione di investire 30 milioni di dollari in Brasile per aprire uno stabilimento produttivo e un centro di distribuzione. La notizia è stata diffusa dal blog brasiliano Ztop, secondo cui in questa nuova sede saranno prodotti desktop e notebook per i mercati corporate e consumer del Brasile. Il piano di espansione rientra nella strategia a lungo termine di raddoppiare le vendite in Sud America, e in particolare in Brasile, che ora è il terzo maggiore mercato PC del mondo.

Lenovo espande la produzione in Brasile

I piani di Lenovo in quest'ambito hanno dell'impressionante: "le nuove installazioni occuperanno 325mila metri quadrati, e secondo la pianificazione il sito produttivo entrerà in funzione entro dicembre 2012". La produzione sarà concentrata nella piccola città di Itu, nello stato di São Paulo, dove l'azienda intende dare impiego a 700 dipendenti quando la fabbrica arriverà alla piena capacità produttiva, entro due anni.

Fra le grandi aziende che si stanno attrezzando per avviare la produzione in questo Paese ricordiamo che c'è anche Foxconn, che intende espandere in Brasile la produzione di iPhone iPad. Anche Microsoft lo scorso settembre ha annunciato di voler avviare la produzione delle console Xbox 360 a Manaus.

La produzione Lenovo non sarà più solo cinese

L'interesse verso questo Paese è dato da una parte dall'alto potenziale di vendite, dall'altro dalla necessità di abbassare i prezzi dei prodotti per conquistare velocemente quote di mercato. Il costo della manodopera è l'altro fattore determinante: sebbene il livello retributivo non sia al livello di quello cinese, comunque per l'azienda è più conveniente di molte altre alternative, fra cui purtroppo l'Europa.

L'alto costo del lavoro, unito alla crisi economica che sta frenando il mercato IT, stanno sempre più allontanando le multinazionali dall'Europa, riducendo così le possibilità di una ripresa veloce e di una stabilità economica.

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