21/11/2016 di Redazione

Lenti a contato smart: Novartis lascia Google a bocca asciutta

L’azienda farmaceutica non riuscirà a testare entro la fine dell’anno i dispositivi intelligenti di Alphabet, holding di Big G. Al centro della collaborazione tra le società ci sono due coppie diverse di lenti, sviluppate per aiutare presbiti e diabetici.

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Niente lenti a contatto “intelligenti” per Google. O almeno, non adesso. Novartis, azienda farmaceutica con cui Big G si è alleata nel 2014 per sviluppare dispositivi indossabili per migliorare la vita dei presbiti e per aiutare i diabetici, ha dichiarato che i test delle lenti realizzate da Mountain View non partiranno quest’anno. L’obiettivo di Novartis era infatti iniziare le prime sperimentazioni entro la fine del 2016. Una portavoce dell’azienda svizzera ha spiegato che “è ancora troppo presto per dire quando effettivamente partiranno i primi trial clinici sugli esseri umani”. La dichiarazione, rilasciata a Reuters, si riferisce ai test delle lenti con autofocus incorporato capaci di adattarsi alle condizioni ambientali e di aiutare così le persone affette da presbiopia.

Ma il rinvio delle sperimentazioni ha colpito anche il secondo dispositivo, in grado di misurare i livelli di glucosio nel sangue tramite le lacrime. In questo modo i diabetici potrebbero evitare di pungersi le dita più volte al giorno per analizzare il parametro ematico e procedere direttamente all’iniezione di insulina.

La collaborazione tra Alphabet (holding di Google), tramite la divisione controllata Verily Life Sciences, e il gruppo Alcon di Novartis è iniziata nel 2014 ed è stata caratterizzata da diversi intoppi. Le vendite della divisione elvetica che si occupa di prodotti per la salute oculare sono crollate e la casa madre è stata costretta a rimpiazzare la dirigenza. Secondo quanto ricostruito da Reuters, il nuovo capo del gruppo, Mike Ball, è stato incaricato di rinvigorire il fatturato in ottica di una possibile cessione.

A marzo dell’anno scorso lo United States Patent and Trademark Office ha riconosciuto a Google la paternità di un brevetto (titolo: “Lenti a contatto con substrato irregolare incorporato e metodo di produzione”) necessario a realizzare i dispositivi intelligenti per la misurazione del glucosio. Una concessione arrivata a tre anni dalle prime richieste inoltrate da Big G all’ente statunitense.

 

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