26/03/2015 di Redazione

Lenti a contatto smart per diabetici: Google ottiene il brevetto

A tre anni dalla richiesta, lo United States Patent and Trademark Office ha riconosciuto all’azienda la paternità di una tecnologia di smart lens, utilizzabile in campo medico: due chip possono rilevare il tasso glicemico del sangue attraverso le lacrime.

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La prossima frontiera dei wearable device saranno le lenti a contatto, e a firmarla sarà Google. E mentre smartwatch e smart glasses rappresentano ancora delle “appendici” hi-tech, in grado di potenziare i sensi, questa novità porterà davvero le tecnologie connesse a stretto, strettissimo contatto con il corpo umano. L’azienda di Mountain View ha ottenuto il riconoscimento del brevetto per un tipo di lenti a contatto smart, utili non solo per correggere i difetti della vista di chi la indossa, ma anche per monitorare (attraverso l’analisi della lacrime) i livelli di zucchero nel sangue. Utili, dunque, come strumento di controllo per chi è affetto da diabete, e con ulteriori possibili impieghi all’orizzonte.

Le smart lens, di cui già si era già parlato in passato, ora appaiono una realtà più vicina perché lo United States Patent and Trademark Office ha riconosciuto a Google la paternità di un brevetto (titolo: “Lenti a contatto con substrato irregolare incorporato e metodo di produzione”) necessario a realizzarle. Una concessione che arriva a tre anni dalle prime richieste inoltrate da Big G all’ente statunitense.

La particolarità di queste lenti sta innanzitutto nella presenza di due sensori, uno posizionato dentro uno strato più interno del dischetto e l’altro più all’esterno. Tutte le parti sono tenute insieme da un involucro polimerico. Da alcuni passi contenuti nelle 26 pagine di documentazione si evince che potranno essere utilizzate anche dagli astigmatici, cioè in presenza di profili irregolari della cornea. Tra gli altri vantaggi, questa tecnologia risulta relativamente economica da produrre.

 


Contattata dal Time, la società non ha fornito conferme sul destino di questa innovazione: “Possediamo brevetti su una varietà di idee, alcune delle quali in un secondo momento possono maturare diventando prodotti o servizi reali, altre no", ha detto un portavoce. "I futuri annunci di prodotto non devono necessariamente derivare dai nostri brevetti”. Nonostante queste dichiarazioni, qualche sospetto è lecito se è vera l’indiscrezione riportata dal Time: Google starebbe già testando alcuni prototipi di lenti a contatto smart e discutendo con la Food and Drug Administration statunitense in merito alla possibilità di usarle per monitorare i diabetici.

 

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