25/03/2016 di Redazione

Link pericolosi e hacker governativi: Gmail va al contrattacco

Il servizio di posta di Google mostrerà un lucchetto rosso nei messaggi provenienti da server non protetti da crittografia e ospiterà le funzionalità di Safe Browsing di Chrome. Inoltre, gli utenti con account violati da pirati informatici sostenuti da Pa

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Gmail alza un muro contro le mail potenzialmente pericolose. Il servizio di posta elettronica di Google ha ricevuto una serie di aggiornamenti di sicurezza, in realtà già introdotti da Big G oltre un mese fa in occasione del Safer Internet Day, ma che il colosso di Mountain View si è preso la briga di commentare in modo esaustivo soltanto ieri. Grazie agli oltre quaranta giorni di rollout progressivo, il lucchetto rosso che ora compare nelle mail inviate tramite canali non sicuri (per esempio via server che non supportano protocolli crittografici Tls) ha causato un incremento del 25% di messaggi scambiati in maniera protetta. Il simbolo, come spiegato da Google, può apparire sia in entrata che in uscita.

Quindi, in caso un utente componesse un messaggio diretto a un destinatario il cui provider di posta non supporta Tls, Gmail si incaricherebbe di segnalare il pericolo con il lucchetto rosso che è possibile vedere nell’immagine sotto. La seconda novità in campo sicurezza della piattaforma di Big G riguarda invece i link. Grazie al Safe Browsing di Chrome, introdotto nel 2007, gli utenti vengono avvisati tempestivamente quando provano ad accedere a siti Web ritenuti non sicuri.

La stessa funzionalità è stata ora incorporata in Gmail, quando i messaggi contengono link a pagine che Google ritiene di origine incerta. In modo da estendere la protezione anche ad altri browser e applicazioni, Gmail mostrerà la stessa pagina di alert di Chrome, in caso l’utente clicchi su un collegamento potenzialmente dannoso contenuto nel messaggio.

 

Fonte: Google

 

Infine, il sistema di Big G mostrerà una pagina a tutto schermo anche quando riterrà che un account email sia stato violato da attacchi hacker sponsorizzati dai governi. Questi casi sono rari (soltanto lo 0,1% degli utenti riceve alert del genere) e sono circoscritti ai Paesi dove la libertà di espressione non è tollerata: riguardano infatti soprattutto giornalisti, attivisti e politici di minoranza. Una funzionalità simile era già stata introdotta nel 2012, ma ora Google l’ha potenziata, per avvisare in modo ancora più tempestivo le persone a rischio.

 

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