31/10/2014 di Redazione

Linkedin a +45%: migliorano recruiting, adv e abbonamenti

Nel terzo trimestre i ricavi del social network hanno raggiunto i 568,3 milioni di dollari, in netta crescita rispetto al 2013, ma l’outlook di fine anno non è entusiasmante. Sia i servizi di ricerca di candidati, sia l’advertising, sia gli abbonamenti pr

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LinkedIn continua nel suo percorso di evoluzione, fra successi e qualche (non grave) difficoltà. Nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2014 i ricavi sono aumentati di ben il 45% rispetto al pari periodo del 2013, passando da 393 a 568,3 milioni di dollari, mentre l’utile per azione non-Gaap è stato di 52 centesimi di dollaro. Ottimo risultato, legato a tutte e tre le linee di business della società: sia l'advertisign, sia i servizi a pagamento per le società di recruiting, sia gli abbonamenti premium sono cresciuti di oltre il 40%.

Non tutto è oro nel bilancio trimestrale della società, come dimostrano i 4,2 milioni di perdita netta, pari a 3 centesimi per azione, in crescita rispetto ai 3,4 milioni (sempre 3 centesimi per azione) del pari periodo del 2013. L’earning per share rettificato è comunque cresciuto da 39 a 52 centesimi, cioè più delle stime degli analisti che arrivavano a 47 centesimi. Ha deluso, invece, le attese del consensus la previsione sul quarto trimestre, ovvero ricavi compresi tra i 600 e i 605 milioni di dollari e un utile per azione di 49 centesimi.

I dollari, in ogni caso, non sono l’unica unità di misura utile per valutare il grado di prosperità di LinkedIn. L’altra variabile importante è il numero degli iscritti, oggi intorno ai 332 milioni di utenti. “Nel terzo trimestre”, ha dichiarato il giovane Ceo, Jeff Weiner, in una nota ufficiale, “la somma degli iscritti è cresciuta del 28%, fino a 332 milioni, mentre le visite uniche sono aumentate del 16% fino a una media di 90 milioni al mese, e le pageview per persona sono salite del 28%”.

Questo significa che non soltanto sono lievitate le iscrizioni, ma si è anche intensificata la frequentazione del social da parte del singolo utente. I dati ufficiali svelati da Weiner sottolineano anche l’aumento (di tre volte più rapido) degli accessi da dispositivi mobili, oggi responsabili del 47% del traffico totale generato su LinkedIn.

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