04/11/2015 di Redazione

Lo storage secondo Suse sbarca su tutti i sistemi operativi

L’azienda ha presentato Enterprise Storage 2, soluzione per l’archiviazione definita dal software basata sulla tecnologia Ceph di OpenStack. Un prodotto che unisce flessibilità, scalabilità e resilienza dei dati, dando alle organizzazioni la possibilità d

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Lo storage definito dal software di Suse entra nella fase due. L’azienda ha infatti presentato Enterprise Storage 2, la nuova release della propria soluzione per gestire e riparare in modo automatico l’archiviazione, basata su Ceph. Al cuore di Ceph, nata dal progetto OpenStack, opera la tecnologia Reliable Autonomic Distributed Object Store (Rados), che assicura alle applicazioni uno storage a oggetti, blocchi e file system in un solo cluster. Ecco perché l’ultimo prodotto di Suse fornisce flessibilità, scalabilità, resilienza, semplicità e un minor costo totale di possesso, grazie alla possibilità di utilizzare i normali server e unità disco presenti sul mercato. Enterprise Storage 2 supporta inoltre, iScsi in configurazioni multipath, consentendo l’archiviazione a blocchi su sistemi operativi e ambienti differenti tra cui Linux, Unix e Windows. Per una maggiore sicurezza dei beni materiali la versione 2 è stata integrata con la cifratura dei dati statici. Enterprise Storage è disponibile in combinazione con Suse OpenStack Cloud oppure come soluzione indipendente.

Ma l’attività del vendor per portare il “verbo” del software all’interno delle organizzazioni non si ferma qui. In collaborazione con diversi partner, l’azienda sta lavorando per implementare Enterprise Storage su dispositivi a tecnologia Arm a 64-bit, offrendo in questo modo ai clienti di livello enterprise e hyperscale la possibilità di scegliere quale piattaforma hardware utilizzare. Secondo le previsioni dei partner comunicate da Suse, le prime soluzioni dovrebbero arrivare sul mercato nel primo trimestre del 2016.

Lo storage basato su software separa l’hardware fisico dedicato (piano dati) dalla logica di gestione dello stesso (piano di controllo). Queste tipologie di soluzioni non richiedono componenti proprietari, il che significa che si può utilizzare hardware a basso costo, risparmiando fino al 50% rispetto ad appliance e array di storage enterprise tradizionali. Una strategia che pagherà in futuro, a causa della costante crescita di dati digitali da archiviare. Secondo stime Idc, infatti, nel prossimo decennio si verificherà un aumento in questo senso del 40%.

 

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