19/09/2011 di Redazione

Lo storage virtuale per gestire i big data

Stephen Brobst, CTO di Teradata, individua nelle prestazioni dei sistemi di I/O il collo di bottiglia della moderna Pervasive Business Intelligence. Un problema risolvibile grazie alla virtualizzazione. In attesa delle nuova ondata di dati generata da Int

immagine.jpg

IctBusiness lo aveva già incontrato circa un anno fa a Roma. Stephen Brobst, CTO di Teradata, è uno di quei personaggi che amano parlare di tecnologia e di futuro. Allora il focus era sul “problema” big data, sul proliferare delle informazioni, che avrebbero potuto compromettere le prestazioni, e quindi l’usabilità, dei sistemi di business intelligence.

A distanza di un anno, si diceva, Brobst è tornato a tracciare le sue linee chiare e precise, e lo ha fatto da ospite illustre della convention che MicroStrategy ha organizzato questa estate a Montecarlo. IctBusiness c’era, e non ha potuto fare a meno di ascoltare qualche ulteriore spunto di riflessione, per capire meglio le tendenze della business intelligence 2012.

Stephen Brobst, Cto di Teradata.



D: Allora, il problema dei big data è stato risolto?

R: Ci sono ottime tecnologie per risolvere il problema, anche se quello dei big data resta un tema fondamentale nella business intelligence (è stato uno dei quattro “pillar” citati nel key note di Michael Saylor, Ceo di MicroStrategy).

D: Qual è quindi il tema caldo di quest’anno?

R: Se dovessi sceglierne uno direi la transizione da “Business Intelligence” a “Consumer Intelligence”, una vera e propria rivoluzione.

D: Cioè?
R: L’accesso a Internet in mobilità sta diventando la norma, con circa di 3 miliardi di terminali (smartphone e cellulari) contro 1,2 miliardi di personal computer attualmente collegati al Web. La crescita prevista delle vendite dei tablet per il 2012 è quasi a tre cifre e molti di questi saranno utilizzati anche nel business.

D: Ok, la mobilità avanza, ma la business intelligence?
R: Semplice: entro il 2013, il 33% delle funzionalità di business intelligence verranno usufruite da dispositivi mobili. Le aziende quindi, devono tenere conto di questo grande cambiamento, che significa grande disponibilità di dati e grande velocità di risposta.

D: Ma allora torniamo ai big data.
R: Certo, c’è il tema di come gestire con efficienza grandi volumi di dati, ma c’è anche il tema di come far arrivare le informazioni agli utenti nei tempi e nella forma giusta. Ecco perché sono importanti le nuove tecnologie come Teratada Virtual Storage.

Una batteria di server Teratada.



D: Di che cosa si tratta nel dettaglio?

R: Bisogna capire che mentre la potenza delle Cpu è aumentata migliaia di volte, quella dei sistemi di I/O è incrementata solo di 5 volte. E’ evidente che hard disk (lenti), Ssd (costose) e chip “in memory” devono essere coordinati da un sistema intelligente che li veda come un’unica configurazione: nessuna azienda può permettersi di tenere il 100% dei dati “in memory”, bisogna trovare in ogni istante il giusto equilibrio tra i dati immagazzinati in ogni sottosistema e magari in modo trasparente e automatico. Questo è il compito di Teradata Virtual Storage.

D: Fin qui, tecnologie innovative e affascinanti ma sempre “aderenti” al business. Ci regala una visione sul futuro un po’ più lontano?
R: Il futuro lontano è già qui, posso citare ad esempio quelli che vengono chiamati SPIME, cioè oggetti “consapevoli” delle proprie coordinate spazio temporali. Si tratta dell’evoluzione di sensori e in generale dei device mobili, che trasmettono continuamente informazioni in forma non tradizionale.

Oggetti "intelligenti" conoscono le proprie coordinate spazio-temporali.



D: A che cosa servono?
R: Equipaggiano vari tipi di dispositivi, tra cui le automobili. E consentono di trasmettere la posizione istantanea di merci e persone. Le aziende di logistica possono utilizzare i dati provenienti dagli SPIME per tracciare in ogni istante i percorsi più efficienti, mentre il retail può sfruttarli per inviare offerte speciali personalizzate e in tempo reale ai potenziali clienti.

D: Un altro flusso di informazioni, si torna ancora ai big data…

R: Sì, comunque la si guardi, la capacità di gestire velocemente grandi quantità di dati è strategica per qualsiasi azienda, per implementare quella che viene comunemente chiamata “Pervasive BI”.

D: E proprio qui a Montecarlo molti parlano di ottimizzare le prestazioni dei data base attraverso sofisticati algoritmi sofware, più economici dei sistemi Teradata…
R: L’offerta Teradata si è evoluta negli ultimi tempi, abbiamo soluzioni che si possono implementare con investimenti sostenibili anche da piccole imprese, ma che permettono di fare grandi passi avanti nelle prestazioni, anche con le architetture MicroStrategy.

ARTICOLI CORRELATI