26/01/2017 di Redazione

Lo stratega dei dati: le nuove responsabilità del Cio oggi

Claudio Bastia, managing director Italy di Informatica, ci racconta di come stia cambiando il ruolo del chief information officer sotto la spinta della nuova importanza strategica attribuita alle informazioni.

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Più ancora delle tecnologie, oggi i principali artefici della trasformazione che sta investendo le aziende sono loro: i dati. Che si tratti di conservarli, trasferirli, proteggerli oppure analizzarli per trarne indicazioni strategiche, i dati oggi sono al centro di molte discussioni e di molto interesse. La loro crescita – quantitativa, qualitativa e di importanza – sta contribuendo a modificare alcuni ruoli aziendali, incluso quello del chief information officer: oggi non più solo il primo responsabile dell'It, ma anche una figura dotata di potere decisionale. Ce ne parla Claudio Bastia, managing director per l'Italia di Informatica.

 

 

 

 

Ancora oggi molte organizzazioni male interpretano il ruolo del Cio ritenendolo il “capo dell’It”, il ragazzo del computer chiuso nel retro di un ufficio mentre le altre divisioni aziendali prendono decisioni fondamentali per il business. E se il mondo continua ad affidarsi alle informazioni e ai dati per stabilire il proprio vantaggio competitivo, questa percezione della figura del chief information officer sta venendo meno. La tecnologia da sola non differenzia un’azienda dai suoi concorrenti, le informazioni, invece, possono fare la differenza: ecco perché il Cio è una figura così importante all’interno del team executive.

 

Le informazioni sono l’unico e più prezioso patrimonio per l’azienda e, infatti, la responsabilità e l’influenza del Cio si stanno evolvendo di pari passo. Con l'affermarsi del cloud e dell’Internet of Things le aziende stanno assistendo a una crescita esponenziale di dati e informazioni. clienti si aspettano un’esperienza altamente personalizzata, e per questo motivo trarre il massimo valore dai dati è la chiave del successo. Il Cio ha il compito di supervisionare il consolidamento dei dati provenienti da centinaia di fonti, permettendo all'organizzazione di ottenerne una comprensione profonda e di trasformare i dati in fatturato.

 

Il Cio ha un vantaggio unico in questo percorso grazie alla sua visione d'insieme sul patrimonio informativo dell'azienda. In organizzazioni di medie dimensioni, ad esempio, la divisione marketing potrebbe eseguire le sue campagne su una piattaforma dedicata come Marketo, mentre gli addetti alle vendite potrebbero registrare le loro lead in Salesforce. Nessuno dei due team ha visibilità sui dati dell'altro. Il chief information officer , al contrario, ha responsabilità trasversali alle business unit ed è in grado di vedere quali dati vengano archiviati dall'azienda attraverso tutte le piattaforme. In particolare, questo ciò consente ai Cio di capire dove si possano creare connessioni rilevanti tra archivi di dati diversi. Ad esempio, dando ai venditori l’accesso ai dati derivanti dalle interazioni sui social media, forniti a loro volta dai team di marketing, diventa possibile sapere quali individui o aziende mostreranno interesse verso l’azienda attraverso il canale online.

 

Nonostante queste possibilità, il compito di connettere i dati sta diventando più complesso perché le fonti di informazione aziendali sono presenti in tanti e diversi luoghi. Il Cio di un'azienda manifatturiera, ad esempio, potrebbe avere visibilità su diverse migliaia di sensori shop-floor, che alimentano gigabyte di dati in tempo reale su tutto, dalla temperatura e l'umidità al conteggio della produzione, fino alle segnalazioni dei guasti. Nel frattempo, le divisioni di business potrebbero accumulare informazioni in servizi cloud Software-as-a-Service e in piattaforme di analisi self-service. Per i Cio di oggi dunque, la sfida chiave è quella di permettere alle aziende di organizzare e utilizzare i dati disponibili in modo efficace, generando modelli e trend rilevanti, disponibili in tempo reale.

 

Ovviamente, il ruolo di questa figura professionale trascende i puri aspetti tecnologici. Sempre più i Cio non si limitano a sostenere l'It, ma piuttosto sono esperti di business con una forte comprensione della disciplina, con doti manageriali orientate allo sviluppo di efficienza e sono ben equipaggiati per migliorare le performance del proprio gruppo e dell'organizzazione. Il ruolo del Cio è essenzialmente quello di un “abilitatore generalista”: una leader che possiede una una visione in ognuna delle aree di competenza dei membri del proprio team, e che è in grado di guidarli verso il raggiungimento di un unico obiettivo. Parte di questo ruolo consiste nel supportare il personale It nella risoluzione dei problemi di business. Per fare ciò, il chief information officer dev'essere capace di rendere partecipe ogni membro della squadra e di fornire chiari obiettivi e linee guida.

 

Per questa nuova tipologia di Cio, determinata a portare sui tavoli delle sale del potere l'importanza strategica degli analytics e ad educare il business sul proprio nuovo ruolo, diventa fondamentale essere proattivi nell'assumere responsabilità per progetti importanti e di alto profilo. Assumendo la guida, il Cio può dimostrare non solo la propria abilità tecnica, ma anche le capacità dell'It, e può orientare la trasformazione con iniziative strategiche e vitali per l'azienda. L'informazione è la chiave per ridefinire non solo il futuro del Cio, ma anche il successo complessivo del business.

 

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