03/07/2017 di Redazione

Luglio nefasto per migliaia di dipendenti Microsoft

Secondo fonti contattate da Techcrunch, l’azienda potrebbe annunciare questa settimana una nuova ondata di licenziamenti, a seguito della fusione di alcune divisioni interne che si occupano di vendite e marketing. L’obiettivo è focalizzarsi meglio sui ser

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Microsoft avrebbe messo nel mirino diverse migliaia di dipendenti, nell’ottica di un nuovo piano di riorganizzazione aziendale. L’indiscrezione su una nuova eventuale tornata di licenziamenti è stata appresa da Techcrunch, che riporta la voce di una fonte anonima a conoscenza delle intenzioni dei piani alti di Redmond. La ristrutturazione potrebbe prevedere anche la fusione della divisione che si occupa dell’utenza aziendale con le altre unità che curano i rapporti con le Pmi. Secondo quanto scritto da Jon Russell di Techcrunch, Microsoft potrebbe annunciare il piano nei suoi dettagli questa settimana. Al momento, quindi, tutto tace dal quartier generale del colosso statunitense, che ha preferito non commentare i rumor.

Ma la testata tecnologica non è l’unica ad alimentare l’indiscrezione: nel corso del weekend si sono mossi nella stessa direzione anche il Puget Sound Business Journal, The Seattle Times e Bloomberg, che hanno parlato di “licenziamenti corposi” allo scopo di riallineare la società alle nuove esigenze di business, in primis uno sforzo maggiore sui servizi cloud. Come effetto della fusione, l’ondata di esuberi all’interno della forza vendite sarebbe una delle più significative degli ultimi anni.

Il conto alla rovescia per le migliaia di dipendenti Microsoft colpite dall’accetta sarebbe partito già l’anno scorso, quando alle dimissioni dell’ex Coo Kevin Turner ha fatto seguito l’ingresso di Judson Althoff e di Jean-Philippe Courtois come responsabili delle vendite e del marketing. I due avrebbero lavorato fin da subito per riorganizzare le divisioni, criticando apertamente l’approccio avuto fino a quel momento dall’azienda.

La gestione di Satya Nadella come Ceo è stata caratterizzata da diverse ondate di licenziamenti: l’anno scorso sono stati oltre 4.500, mentre nel 2015 ne sono stati coinvolti 7.800, legati principalmente al fallimentare comparto degli smartphone, business acquisito da Nokia nel 2014. Sempre due anni fa, in seguito agli esuberi Microsoft aveva iscritto a registro una svalutazione record da 7,6 miliardi di dollari legata agli asset rilevati dal gruppo finlandese.

 

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