02/11/2016 di Redazione

Macbook meno cari nel 2017, mentre Amazon paga per i suoi errori

Secondo l’analista Ming-Chi Kuo, nella seconda metà dell’anno prossimo Apple procederà con un aggiornamento hardware dell’intera gamma, in abbinamento a un taglio dei prezzi. Intanto, per errore il sito statunitense di Amazon ha messo in vendita i modelli

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Aspettare qualche mese potrebbe essere una giusta strategia per chi intende comprare un Macbook Pro. Secondo alcune rivelazioni dell’analista di Kgi Securities Ming-Chi Kuo, notoriamente un pozzo di informazioni e rumors sul mondo Apple, l’azienda di Cupertino procederà a un taglio dei prezzi dell’intera gamma nel corso del 2017, probabilmente nella seconda metà dell’anno. Non è dato sapere quale sia l’entità degli eventuali sconti, mentre la logica è chiara: Apple, sottolinea l’analista, tende a imporre un sovrapprezzo sui nuovi modelli all’indomani del lancio, potendo contare sul desiderio di aggiornamento tecnologico dei fedelissimi della Mela. A distanza di qualche mese, però, i prezzi calano.

Al taglio dei listini si accompagnerà una generale rinfrescata delle caratteristiche hardware. Per esempio, potrebbero essere introdotte configurazioni con 32 GB di Ram, ma solo nel caso Intel renda disponibili per tempo i nuovi processori Cannonlake.  Solo con essi, infatti, si potrà ottenere dalla Cpu una riduzione di consumo energetico (tra il 15% e il 25%) che compensi il “lavoro” addizionale di una memoria da 32 GB. Al momento la configurazione massima prevista a Cupertino è quella da 16 GB. Un’altra previsione tracciata da Ming-Chi Kuo riguarda il comportamento degli utenti: asuo dire, la spinta all’acquisto di nuovi modelli arriverà da elementi come l’interfaccia Usb-C e la Touch Bar, ovvero l’area tattile su schermo Oled introdotta nei Macbook Pro appena presentati.

In attesa che queste ipotesi si realizzino, c’è chi ha già avuto modo acquistare i Macbook Pro più recenti risparmiando. Negli States, il sito di Amazon ha per errore messo in vendita i nuovi portatili con sconti che arrivano fino a 360 dollari: il modello da 13 pollici senza il lettore di impronte Touch ID e senza la Touch Bar è stato proposto a meno di 1.140 dollari (139,92, per l’esattezza) nella versione argento e a 1.300 dollari per la versione “grigio spaziale”, invece dei 1.499 previsti da Apple; il modello completo di Touch Bar e Touch ID è stato scontato, invece, di 200 dollari, dai 2.000 del listino a 1.800 circa.  

Per non scalfire quella soddisfazione dei clienti di cui notoriamente si fregia, la piattaforma di e-commerce ha scelto di soddisfare gli ordini già ricevuti vendendo sottoprezzo, limitando però a una singolo computer per acquirente la quantità massima. Chi aveva fatto spese folli per approfittare dell’offerta, altrettanto folle, ha potuto acquistare in sconto un solo Macbook Pro.

Alla lista dei rumors, oltre a quelli sul futuro dell’iPhone, in questi giorni si è aggiunta la discussione sugli auricolari senza fili Airpods, inizialmente attesi per il mese di ottobre 2016. Un accessorio non economico, 179 dollari, ma altamente tecnologico: si attivano e disattivano quando l’utente li indossa o li toglie dalle orecchie; con un “tap” danno accesso all’assistente virtuale Siri; grazie ad accelerometri e a sensori ottici, gli auricolari capiscono se la persona sta parlando o ascoltando musica e adattano il loro funzionamento di conseguenza.

 

 

L’azienda californiana aveva poi fatto sapere di aver bisogno di più tempo perché il prodotto non era “pronto”. Quando lo sarà, non è chiaro: nuove indiscrezioni del sito taiwanese di Digitimes suggeriscono che Apple intenda rimandare il lancio all’inizio dell’anno prossimo, mentre un portavoce della società ha riferito al sito di Apple Insider che l’ipotesi di un ritardo protratto fino a gennaio è del tutto irreale. Quel che è certo è che il recente caso del Galaxy Note 7, fallato da un problema di surriscaldamento della batteria e ritirato dal commercio, ha insegnato sulla pelle di Samsung una lezione valida per tutti: meglio aspettare, piuttosto che lanciare sul mercato un prodotto tecnologico non perfetto.

 

 

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