27/05/2015 di Redazione

Meno carta? Sì, ma più pregiata

Le organizzazioni stampano meno documenti, ma le informazioni contenute su supporto cartaceo non sono meno preziose, anzi. Per gestirle in modo efficace, Canon offre un’ampia gamma di servizi innovativi, erogati anche in modalità cloud, un’opzione sempre

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Il mercato del Document Process Outsourcing è caratterizzato da due trend antitetici. Da una parte c’è la tendenza di aziende e organizzazioni a impiegare dati sempre più “nativamente digitali”, quindi a utilizzare meno il supporto cartaceo. Dall’altra c’è l’incremento del valore intrinseco delle informazioni su carta, che insieme agli altri tipi di dati rappresentano il vero patrimonio di chi fa business. Ecco perché il settore della gestione documentale è più vivo che mai, soprattutto se visto in una prospettiva allargata di “Information Management”.

In questo contesto si inserisce la recente acquisizione da parte di Canon di Integra Document Management (IDM), ancora più significativa per il mercato italiano perché rappresenta uno dei rari casi di investimento di una multinazionale in un’organizzazione che nasce e agisce localmente.

IDM, che continua a operare come società indipendente all’interno del gruppo Canon, si occupa appunto di Document Management e Business Process Outsourcing. IctBusiness ha chiesto a Michele Cutillo, Director della Divisione Canon Business Services di Canon Italia e Amministratore Delegato di IDM, di inquadrare il posizionamento della multinazionale dopo l’acquisizione e di tracciare un quadro del mercato.

Qual è l’obiettivo di Canon in questo contesto di mercato così dinamico?

Canon sta portando a termine con successo il passaggio da una azienda tra i principali leader nel Document Management, a punto di riferimento mondiale nell’Information Management, che per noi risulta un’evoluzione più naturale rispetto alla concorrenza, visto che operiamo da decenni nel segmento dell’acquisizione delle immagini e dell’informazione digitalizzata. Ecco perché mentre tanti cominciano a parlare ora di dematerializzazione, noi abbiamo già realizzato un piano di investimenti che ha portato, tra le altre cose, all’acquisizione di IDM. Grazie a questa operazione, siamo leader sul mercato italiano del Document Management, con il più alto volume di business gestito.

Che cosa vi differenzia dai concorrenti?

Il nostro approccio è differente: non isoliamo un processo e lo digitalizziamo “tout court”, vogliamo affiancare il cliente nell’esecuzione del progetto affinché il risultato finale non si manifesti solo in una riduzione dei costi, ma anche in un miglioramento dei processi interni. Al termine della “digitalizzazione”, infatti, l’informazione deve essere realmente e velocemente disponibile sia per gli utenti interni sia, eventualmente, per i partner e i clienti finali dell’organizzazione. A differenziarci, quindi, sono i servizi che eroghiamo. Nel complesso, si tratta di un mercato che ha un valore in Italia, al netto della Pubblica Amministrazione, di circa un miliardo di euro l’anno.

Quali sono le sinergie e il potenziale che scaturiscono dall’acquisizione di IDM?

Sicuramente il risultato più importante che abbiamo ottenuto con l’acquisizione è la capacità di gestire un processo in modalità end-to-end. In Canon avevamo già una divisione servizi, che però ora grazie a IDM si è integrata e arricchita. Oggi Canon è in grado, unica in Italia, a poter gestire in modo nativo le informazioni digitali e a poter fornire anche gli strumenti hardware e software, come gli scanner, gli OCR e le applicazioni per la gestione dei documenti.

Il secondo punto di forza è la capacità di parlare il linguaggio dei clienti declinandolo per tutti i settori verticali e mettendo in campo competenze specifiche per ciascuna industry. Solo conoscendo il business delle singole organizzazioni, infatti, si possono suggerire varianti organizzative efficaci e vincere le tante resistenze al cambiamento che spesso impediscono di implementare soluzioni e processi veramente efficienti.

In questo modo, per noi è semplice sederci di fianco al cliente, suggerendo spesso e volentieri di diminuire l’impatto del Document Management e impostando progetti che richiedono conoscenze verticali e continuità. In questo momento stiamo operando con grande successo nei settori assicurativo (dove deteniamo una posizione di assoluta leadership), bancario, retail, energy, media, farmaceutico e manifatturiero, affiancando aziende importanti come Mediobanca, Allianz, Unipol, Otomelara, General Electric, Alitalia, Candy, solo per elencarne qualcuna, ma anche PMI innovative.

 

Michele Cutillo, Director della Divisione Canon Business Services di Canon Italia e Ad di Idm

 

Quali sono i nuovi servizi di cui le imprese possono usufruire in modo flessibile?

L’evoluzione più importante è quella che ci vede protagonista di una nuova offerta in modalità cloud. Noi possiamo disegnare soluzioni in outsourcing oppure erogare i servizi presso la sede dei clienti, ma i servizi sulla nuvola sono quelli che in questo momento riscuotono più successo presso le piccole e medie imprese e non solo. Il Document & Records Management as a service in ambiente cloud è quindi la formula più evoluta che stiamo costantemente perfezionando, affiancando i servizi “pay per use” che i clienti possono chiedere ai nostri centri. Tra le soluzioni erogate c’è il workflow management, la conservazione sostitutiva, la firma grafometrica,  il multichannel inbound, il billing e il process monitoring. Ovviamente l’elenco non è esaustivo, ma è indicativo di come sia completa la nostra offerta, spesso “offuscata” dal ruolo di leader nel settore dell’imaging che il mercato ci attribuisce.

Quali sono gli sviluppi futuri dell’offerta e quali le tecnologie chiave?

Canon investe circa l’8% del fatturato in ricerca e sviluppo. Un valore enorme, che ci consente di anticipare i tempi e di soddisfare le nuove esigenze delle aziende. In questo momento, vedo due importanti direttrici di evoluzione: la gestione dei dati non strutturati e la sicurezza.

Non a caso a febbraio Canon ha lanciato un’Opa da 2,8 miliardi di dollari per l’acquisizione di Axis, leader nel settore delle soluzioni per la videosorveglianza. Questa operazione ci consente di diventare un fornitore di riferimento sia nel campo della videosorveglianza, fondamentale in alcuni contesti come il retail e le infrastrutture (stadi, aeroporti) sia in quello della conseguente gestione delle informazioni non strutturate che vengono acquisite.

Restando più vicini al mondo della gestione documentale, stiamo anche facendo passi molto importanti sul fronte della firma grafometrica, che ci vede coinvolti in prima linea perché in Italia le normative sono molto più severe rispetto alla media degli altri Paesi.

Quello del ruolo della filiale italiana nel panorama multinazionale di Canon è un tema che mi sta molto a cuore; in tanti anni di “servizio”, infatti, non mi era mai capitato di lavorare con tanta autonomia. Il livello di indipendenza che la casa madre ci garantisce è un fattore di crescita fondamentale per noi e per il mercato: per riuscire ad aiutare i clienti a cambiare approccio e incidere sui processi (spesso molto più difficili da rinnovare rispetto alle tecnologie), noi per primi dobbiamo essere flessibili e dinamici, personalizzando e adattando le competenze e le soluzioni collaudate a livello mondiale. Solo così possiamo cogliere le nuove opportunità del mercato del Document Processing e dell’Information Management e permettere ai nostri clienti di fare altrettanto.

 

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