08/01/2015 di Redazione

Merkel hackerata, i separatisti ucraini colpiscono la Germania

Numerosi siti legati al Parlamento e al Governo tedesco, inclusa la pagina personale della Cancelliera, sono stati colpiti da un attacco DDoS realizzato da un gruppo di hacker filo-russi. Il boicottaggio arriva in segno di protesta per il viaggio di Arsen

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Sottoposti a migliaia di attacchi hacker quotidiani - tremila, secondo l'agenzia di intelligence nazionale - i siti Web legati al parlamento e al governo tedeschi per la prima volta escono sconfitti. Ieri un’operazione firmata da un gruppo di contestatori ucraini filo-russi, CyberBerkut, ha reso inagibili per ore numerosi siti istituzionali, inclusa la pagina del Bundestag e quella personale di Angela Merkel, oltre a indirizzi come www.bundeskanzlerin.de, www.bundesregierung.de and www.cvd.bundesregierung.de. Un attacco DDoS in piena regola, su cui non sono circolati dettagli tecnici.

Contattato da Reuters, il portavoce della Cancelliera, Steffen Seibert, ha ammesso che i data center degli enti governativi si sono trovati “sotto un grave attacco, causato da una moltitudine di sistemi esterni”, senza però commentare circa l’identità degli hacker. Dalla sua pagina Web ci ha pensato il gruppo CyberBerkut a rivendicare l’episodio, spiegando di aver boicottato i siti “per fare appello alla gente e al governo tedeschi affinché interrompano il supporto finanziario e politico al regime criminale di Kiev, un regime che ha scatenato una sanguinosa guerra civile”.

Il succo di questa posizione politica sta nello stesso nome CyberBerkut: Berkut è la parola che identifica le unità di polizia antisommossa ucraine, e che ha assunto nuove e angoscianti connotazioni in anni recenti, sotto la direzione dell’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich. Per i filo-russi, d’altra parte, il termine incarna anche il rigetto della guerra civile e delle violenze degli ultimi mesi.

 

Dal sito di CyberBerkut; in alto, Angela Merkel (Foto: Reuters)

 

Il tempismo dell’attacco DDoS non è certo casuale: da ieri il primo ministro ucraino, Arseny Yatseniuk, è in visita in Germania per discutere di sostegno politico ed economico. Il suo commento all’attacco hacker non si è fatto attendere: “Suggerisco che i servizi segreti russi la smettano di spendere i soldi dei contribuenti in attacchi informatici contro il Bundestag e l’ufficio della cancelliera Merkel”, ha dichiarato Yatseniuk a un’emittente tedesca. Nel frattempo, i server di proprietà delle istituzioni tedesche hanno ripreso a funzionare.
 

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