09/04/2015 di Redazione

Microsoft crea un sistema operativo per le applicazioni cloud

Nano Server, in arrivo l’anno prossimo con la futura release di Windows Server, è una versione “leggera” e minimalistica di quest’ultimo. La sua missione è quella di eseguire applicazioni cloud e di permettere di gestire i container attraverso Docker. Per

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Una versione “light” di Windows Server, progettata per eseguire le applicazioni nate nel cloud e i container: si chiama Nano Server ed è l’ultimo annuncio di Microsoft rivolto alle aziende in cerca di nuovi strumenti che possano snellire e alleggerire la propria dotazione It. Si tratta, appunto, di una versione rimodellata di Windows Server, meno avida di spazio e di risorse, ottimizzata per la nuvola. A detta della casa di Redmond, occuperà appena il 5% dello spazio richiesto dal Windows Server Core.

Come è possibile? Nano Server farà a meno dell’interfaccia grafica e conterrà solo componenti essenziali per funzionare (gli utenti potranno scegliere quali installare a seconda dei loro bisogni): Hyper-V, Clustering, Networking, Storage, .Net, Core Clr. Farà a meno, inoltre, della maggior parte degli aggiornamenti che invece si riversano su Windows Server, imponendo rallentamenti e riavvii.

Nel dettaglio, il sistema operativo sottoposto alla “dieta” richiederà un virtual hard disk molto più contenuto (il 93% più piccolo), riceverà molti meno aggiornamenti (il 92% in meno) e dovrà essere riavviato di rado (l’80% delle volte in meno). Microsoft ha spiegato che per ottenere questi benefici si è scelto di rimuovere l’interfaccia grafica, il supporto 32-bit (dentro windows a 64-bit), i pacchetti di installazione dei programmi e altre componenti del Server Core. Non sarà possibile, inoltre, eseguire i logon né le operazioni di gestione da desktop remoto, bensì si dovrà ricorrere a Windows Management Instrumentation (Wmi) e a PowerShell.

Essenzialità, righe di comando al posto dell’interfaccia e accesso Web asseconderanno le esigenze di chi sfrutte le applicazioni cloud e di chi vuole ricorrere ai container. A proposito di “contenitori”, l’altro annuncio arrivato da Redmond riguarda anche la versione classica di Windows Server: a partire dalla prossima release, Microsoft aggiungerà il supporto ai container gestiti da Hyper-V (o meglio, creati con il software di virtualizzazione e gestibili tramite Docker).

 

La prossima release arriverà nel 2016

 

A detta dell’azienda di Satya Nadella, virtualizzazione e contenitori di app non rappresentano due approcci separati, anzi: associarli può essere utile per aggiungere un ulteriore livello di controllo e di gestione. Nel nuovo Windows Server, Hyper-V verrà eseguito nel container e non nell’intero sistema operativo e fonirà maggiori opzioni di sicurezza (e sandboxing) e maggiore controllo. Entrambe le novità, Nano Server e il supporto Hyper-V, saranno incluse nella prossima versione di Windows Server attesa nel 2016. La prima delle preview, quella di maggio, non le conterrà ancora, ma nelle anteprime in arrivo fra qualche mese si potrà iniziare a testarle.

 

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