10/11/2015 di Redazione

Microsoft nuovo “shopping” in Israele: ora tocca a Secure Islands

Dopo l’acquisizione a settembre di Adallom, il colosso di Redmond sigla l’accordo con un’altra realtà del Paese del Vicino Oriente. L’obiettivo è ancora una volta aumentare la sicurezza dei dati aziendali, soprattutto quelli che transitano sulle soluzioni

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Microsoft si è buttata nuovamente sul mercato per migliorare la sicurezza dei propri prodotti e in particolare della nuvola di Azure. Risultato: il colosso di Redmond ha acquisito, per una cifra non specificata, la compagnia israeliana Secure Islands, specializzata nella protezione dei dati aziendali. Le soluzioni del gruppo riguardano la classificazione delle informazioni e tecnologie per prevenire la perdita di tutte le tipologie di file in circolazione, dando così la possibilità ai clienti (tra gli altri, Vodafone e Credit Suisse) di applicare policy di sicurezza su più applicazioni. Ed è in particolare questa peculiarità che interessa a Microsoft, come sottolineato da Takeshi Numoto sul blog dell’azienda. “Le tecnologie di Secure Islands miglioreranno le caratteristiche di protezione dei dati disponibili oggi con Azure Rights Management Service, la soluzione per la sicurezza delle informazioni Microsoft basata su cloud”, scrive il manager. “La compagnia è stata per lungo tempo un nostro stretto partner e ha sviluppato i propri prodotti utilizzando la nostra tecnologia di gestione dei diritti (Active Directory Rights Management Service, ndr). Secure Islands continuerà comunque a vendere le sue soluzioni e a supportare i suoi clienti”.

L’accordo, che non è ancora definitivo in quanto si attende ora l’approvazione del regolatorio, porterà a Redmond una tecnologia perfettamente integrabile con la piattaforma di data classification già presente e operativa all’interno di Windows e di Office 365, l’altro importante prodotto basato su cloud di Microsoft. Secure Islands non è la prima società israeliana che si lascia “sedurre” dalle sirene del colosso statunitense.

 

 

Pochi mesi fa, a luglio, erano circolate indiscrezioni su una serrata trattativa tra Microsoft e Adallom, realtà di Tel Aviv che realizza soluzioni per la sicurezza dei dati conservati su cloud. Le voci di corridoio hanno poi trovato conferma a settembre, con l’annuncio ufficiale dell’acquisizione per una cifra (stimata da alcuni osservatori-conoscitori della materia) che si avvicina ai 250 milioni di dollari. La tecnologia di Adallom consente ad applicazioni e informazioni che risiedono in server remoti di essere “avvolte” in uno strato protettivo, a cui si può accedere passando obbligatoriamente attraverso i meccanismi di command and control implementati da Adallom. Il sistema è così in grado di capire eventuali utilizzi anomali delle informazioni e di inviare un avviso ai legittimi proprietari, per permettere loro di verificare che tutto funzioni al meglio.

 

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