19/07/2016 di Redazione

Microsoft Stream porta il video in stile YouTube nelle aziende

La casa di Redmond ha annunciato la preview di un nuovo servizio di pubblicazione e condivisione video pensato per l’utenza business, ma con caratteristiche simili a quelle delle piattaforme consumer. Per registrarsi basta un indirizzo email di lavoro.

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Basta un indirizzo email aziendale per portare tutte le potenzialità della comunicazione video all’interno del proprio lavoro. Microsoft Stream è un nuovo servizio appena lanciato in versione preview e destinato a sostituire Office 365 Video. La promessa della società di Redmond è quella di rendere “facili, collaborative e social” la pubblicazione, fruizione e condivisione di video. E se tutto questo suona familiare – ricordandoci YouTube e i suoi numerosi emuli, ma anche la logica dei social network – va detto che Microsoft Stream è rivolto espressamente alle aziende. L’idea di fondo è quella di trasferire l’esperienza d’uso dei prodotti consumer su un servizio squisitamente business.

Come accennato, il prodotto ora in preview in futuro sostituirà Office 356 Video, partendo peraltro dalle stesse basi tecnologiche (l’erogazione avviene attraverso Azure Media Services). La principale differenza risiede nel fatto che essere abbonati a Office 365 non costituisce un vincolo, dato che per registrarsi è sufficiente un indirizzo di posta elettronica aziendale. Chi già utilizzi Office 365 Video per il momento può continuare a farlo senza alcuna modifica, mentre in un secondo tempo i due servizi convergeranno per poi lasciare in campo il solo Microsoft Stream (qui i dettagli).

Rispetto a una piattaforma consumer, come YouTube, la proposta di Microsoft può vantare analoghi meccanismi di condivisione, ricerca tramite indici, organizzazione dei contenuti in base a canali e tag e, ancora, interazioni con i “like”. In più, e necessariamente, il servizio basato sul cloud di Azure presenta garanzie di sicurezza e strumenti di gestione.

Nel dettaglio, gli utenti registrati possono caricare video e organizzarli in canali (definiti in base all’argomento, al gruppo di colleghi o divisione aziendale), possono esplorare i contenuti “di tendenza” o cercare tramite hashtag, possono visualizzare i filmati da computer o dispositivo mobile e possono interagire con “like”, condivisioni e iscrizioni ai canali. È anche possibile realizzare l’embedding di un contenuto su siti Web aziendali. Per gli amministratori It, invece, sono a disposizione strumenti di gestione dei permessi di visualizzazione e strumenti di sicurezza basati su Azure Active Directory. In sostanza, sarà possibile trattare i video come qualsiasi altro tipo di documento, a cui associare eventuali restrizioni di accesso e condivisione.

 

 

Microsoft, intanto, guarda già oltre. “Questo è solo l’inizio”, scrive James Phillips, corporate vice president della divisione Business Intelligence Products. “Crediamo che il video sarà un vero elemento di trasformazione dei luoghi di lavoro. Immaginiamo che diventerà una tipologia di contenuto centrale per tutte le soluzioni oggi impiegate per lavorare”. Fra le anticipazioni di “come immaginiamo l’evoluzione di Microsoft Stream”, Phillips ha elencato la possibilità di usare la piattaforma sia per i contenuti on-demand sia per le dirette streaming, e poi l’integrazione in applicazioni come PowerApps, Microsoft Flow e SharePoint. Ancor più interessante è la ventilata aggiunta di capacità di ricerca interne ai video stessi, capacità basate sull’intelligenza artificiale, sulle trascrizioni audio e sul riconoscimento facciale.

 

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